MotoGp: il film della stagione

Pubblicato il 6 novembre 2011 alle 18:04:57
Categoria: Moto GP
Autore: Redazione Datasport.it

Si è chiusa la 63° edizione del Motomondiale, l’ultima dell’era 800cc della MotoGp, ma l’annata 2011 non verrà ricordata né per questo, né per il secondo titolo di Casey Stoner, né per il debutto sulla Ducati di Valentino Rossi. La stagione 2011 purtroppo sarà per sempre ricordata come l’ultima di Marco Simoncelli, scomparso in un incidente nel Gp della Malesia. Tanto sconforto e tanto dolore avevano afflitto il mondo delle due ruote, ma forse, qualcosa di migliore da raccontare ci sarà comunque: commovente il saluto di tutti gli 85 piloti del Motomondiale, che hanno detto addio al “Sic” portando in pista le loro moto che recavano tutte - chi sulla carena, chi sul cruscotto, chi sulla tuta - il numero 58.

L'INIZIO DI STAGIONE
Il Mondiale 2011 scatta in Qatar, il 20 marzo: Stoner vince in maniera autoritaria davanti a Lorenzo e Pedrosa, mentre Rossi è solo settimo al debutto sulla Ducati. Nella gara successiva di Jerez, in una corsa segnata dalla pioggia, la vittoria va a Lorenzo, il quale non si dimostra velocissimo ma abile sul bagnato, sfruttando al meglio gli errori dei rivali che invece sbagliano lasciandogli strada libera. In Portogallo vince Pedrosa seguito da Lorenzo e Stoner, con Daniel che quest’anno sembra essere veramente in grado di lottare per il titolo. Purtroppo per lui, a rovinargli i piani è Marco Simoncelli, che nel Gp di Francia in un duello ravvicinato chiude bruscamente la traiettoria stendendo il pilota della HRC. Il “Sic” viene sommerso di critiche, che lo accusano di troppa foga nella condotta di gara. Marco è veloce (ottiene anche due pole, in Spagna e Olanda), ma troppo spesso incappa in errori da principiante.

STONER SI IMPONE
Ben presto però si capisce che contenere Stoner sarà cosa non facile: tra Francia e Inghilterra, l’australiano mette a segno tre vittorie che gli consentono di prendere il largo in classifica, con Lorenzo che fatica a tenere il passo e Pedrosa ormai fuori dai giochi per le tre gare saltate a causa dell’infortunio rimediato nella caduta in Francia. Sempre più staccato Valentino, delusione della stagione: il rapporto con la Ducati è più difficile del previsto. Al Mugello sembra esserci una svolta nel mondiale, con Lorenzo che vince infilando Stoner a pochi giri dalla fine. Ma Casey non risente assolutamente della sconfitta subita, e dopo il 3° posto in Germania, mette a segno altre tre vittorie consecutive nei Gp di Stati Uniti, Repubblica Ceca e Indianapolis, che lo proiettano sempre più verso il secondo titolo. Lorenzo prova a rispondere vincendo a Misano, ma il titolo è qualcosa di impossibile. A rendere le cose definitivamente fuori è l’infortunio che nel warm-up in Australia, che spiana la strada a Stoner per il secondo titolo: vincendo il Gp di casa, l’australiano conquista anche il titolo, per giunta nel giorno del suo 26° compleanno.

IL DRAMMA DI SEPANG
Nessuno dunque ha più nulla da chiedere a questa stagione, e si va in Malesia solo per “onorare” l’evento. Sembra una corsa come tante altre, con Stoner che fa da lepre in testa al gruppo e gli altri ad inseguire. Ma al secondo giro, ecco la tragedia: Simoncelli, in lotta con Bautista, perde il controllo della sua moto, che come un cavallo imbizzarrito rientra a centro pista con il pilota ancora in sella. Per Edwards e Rossi è impossibile evitare la moto del “Sic“, e l’impatto è violentissimo. Le immagini sono agghiaccianti: Marco è immobile a terra, senza casco. La gara viene sospesa, e dopo un’ora di agonia, ecco la notizia che tutti si aspettavano ma che nessuno sperava: “Sic” è morto. E’ sconforto nel mondo del Motomondiale, che si appresta a chiudere la stagione nel peggiore dei modi. Così, dopo il giro di pista in onore di Marco, si corre l’ultimo appuntamento dell‘anno, il Gp di Valencia. Vince ancora Stoner, seguito da Spies e Dovizioso, mentre Rossi chiude nel peggiore dei modi la stagione con una caduta al via.