La passione ed il calore del popolo italiano per il mondo delle corse è qualcosa di speciale, perché poche altre nazioni che oggi hanno un GP in calendario possono vantare un tifo caldo e sincero come quello che si respira nel Bel Paese. Un po' come Monza per la Ferrari, il Mugello è il richiamo massimo della passione per le due ruote, con quelle tribune tutte gialle e rosse (rispettivamente per Valentino e le Ducati) e quei soliti pellegrinaggi in moto verso le colline toscane, e quelle distese sul verde di una miriade di tifosi che non si fanno problemi a vivere tre giorni in campeggio pur di assistere dal vivo allo sfrecciare dei loro idoli.
Il Gran Premio d'Italia è soprattutto questo, un contorno fantastico ad una pista altrettanto fantastica, sicuramente una delle più belle del calendario. Tanti saliscendi, tante curve vere, vecchio stile, dove il manico del pilota fa la differenza più che altrove. E proprio per questo sarà un GP bellissimo, almeno così dicono le attese, perché di piloti in grado di dare spettacolo questo fine settimana al Mugello ce ne sono, sia per qualità di guida che per motivazioni.
Dopo cinque gare infatti i tre protagonisti di questo mondiale, Lorenzo, Marquez e Rossi sono racchiusi in un fazzoletto di appena 12 punti, il che rende il campionato più aperto che mai. Difficile però trovare dei favoriti, perché tanto dipenderà da come si comporteranno le moto (a Le Mans ad esempio era evidente sin dalle libere che la Honda fosse maggiormente in difficoltà rispetto alla Yamaha) e soprattutto le gomme, ormai fattore sempre più determinante in questo avvio di campionato, con la loro caratteristica di essere spesso imprevedibili. Gli pneumatici, come accaduto in Francia a Dovizioso, Marquez e Iannone, possono perdere aderenza in modo repentino spedendo i piloti nella ghiaia. Non a caso infatti quest'anno le cadute sono state numerose, e questo non fa altro che confermare quanto si diceva a fine 2015 dopo i test di Valencia, cioè che le Michelin premiano chi ha una guida pulita e docile soprattutto in accelerazione.
Al Mugello quindi, dove anche la Ducati (che ha appena ufficializzato Dovizioso per altre due stagioni, mentre Iannone andrà via a fine anno e che si trova quindi ad affrontare l'ultimo GP del Mugello da pilota della Rossa) cerca un riscatto dopo una serie di rimpianti ed errori, su una pista che è molto tecnica e che come detto premia il manico del centauro, riuscire a mettere a posto il set up della moto per non cadere nella trappola gomme potrebbe essere la chiave per vincere.
Il circuito - Di proprietà della Ferrari, il circuito del Mugello si snoda sulle colline del comune di Scarperia e San Piero, a nord di Firenze. Pista molto bella e tecnica, caratterizzata da tanti dislivelli (numerosissimi infatti i tratti in salita o discesa) e cambi di pendenza e direzione, misura 5245 metri e conta 15 curve. San Donato, Casanova-Savelli, e le "Arrabbiata 1 e 2" sono alcune tra le più note e affascinanti.
Albo d'oro - Valentino Rossi ha sempre definito il Mugello "una seconda casa", ed infatti ha trionfato su questa pista più di chiunque altro, con i suoi 7 successi, tutti consecutivi dal 2002 al 2008. Mick Doohan è il secondo più vincente con 5 trionfi, mentre Lorenzo è al momento a quota 4, con Pedrosa e Marquez invece ad 1. Tra le squadre, 13 vittorie Honda, 10 Yamaha, 2 Suzuki e 1 Ducati.