Quattro giri alla fine, pochi decimi tra l'uno e l'altro, ed il circuito non poteva che essere che quello, Sepang, il circuito della discordia. Rossi e Marquez erano lì, pronti a darsi battaglia, e noi lì pronti a gustarci un duello che sapeva di orgoglio e rivalsa. Poi l'errore che non ti aspetti, Rossi che scivola, Marquez che va, ed il desiderio di un duello all'ultimo metro castrato sul nascere.
Per Valentino la grande illusione è durata 16 giri, poi una scivolta sulla realtà, che rimanda ancora il ritorno alla vittoria del Dottore, fin lì sontuoso. Partito alla grande, Valentino ha condotto sempre la corsa fino all'errore fatale, che gli ha tolto la possibilità di giocarsi la vittoria fino alla fine con Marquez.
Con questo Marquez, che Rossi ce l'avrebbe fatta è tutto da dimostrare, ma la battaglia sarebbe stata sicuramente feroce, bella ed intensa. Lo stesso Marc ha affermato che in quel momento anche lui era al massimo, non stava gestendo affatto come si era ipotizzato in un primo momento. Rossi, dal canto suo, neanche: aveva avuto un ritmo molto costante, prima parte di gara sempre sul 2'01”0, una gara come da parte di Valentino non se ne vedevano da un po'. Ci hanno sperato un po' tutti, lui in primis, ed anche la Yamaha, che dopo 25 gare di digiuno ha sperato fino in fondo di bissare il successo australiano di Vinales.
Poi però il 17° giro, la caduta ed il sogno svanito. Sarebbe stata la giornata perfetta per vincere, visto il successo del fratello Marini ed il titolo artigliato da Bagnaia con il suo team, ma il lieto fine non c'è stato, ed ora è forte il timore di chiudere senza vittorie la stagione. Valencia infatti non rappresenta esattamente il circuito migliore per le M1, Vale sicuramente ci proverà ma purtroppo la caduta di Sepang rappresenta un rimpianto destinato a rimanere tale almeno fino a marzo prossimo.