MotoGP: Michele Pirro, l'importanza del collaudatore

Pubblicato il 30 luglio 2018 alle 20:38:00
Categoria: Moto GP
Autore: Redazione Datasport

In inglese li chiamano gli “unknown heroes”, i cosiddetti “eroi sconosciuti”. Cioè coloro che fanno tutto il lavoro sporco, risultando fondamentali in qualche impresa senza che il loro nome venga fuori o che venga incensato più di tanto. Eroi non da copertina per così dire, ma non meno importanti di quelli che vanno sotto i riflettori. Se lo scorso anno Andrea Dovizioso ha potuto lottare fino in fondo per il titolo contro Marc Marquez il merito non è solo del pur bravissimo Andrea, e nemmeno di Gigi Dall'Igna, sebbene l'ingegnere abbia saputo dare quella svolta tecnica che in Ducati era mancata negli ultimi anni. C'è anche un terzo elemento, nella rinascita Ducati, a cui probabilmente non vanno i riconoscimenti dovuti: si chiama Michele Pirro ed è il collaudatore Ducati.

Sì, proprio lui che ad inizio giugno se l'è vista brutta con quel volo terrificante alla staccata della San Donato, dal quale è uscito malconcio ma con l'entusiasmo intaccato. Pirro è il pilota che nel 2013 ha preso per mano la Desmosedici e l'ha aiutata a crescere, insieme a Dovizioso che è arrivato a Borgo Panigale con Michele, il quale si è sobbarcato chilometri e chilometri di test per dare oggi in mano ad Andrea ed a Jorge Lorenzo una Desmosedici competitiva ed affidabile. Pirro ha attraversato in pieno il cambiamento drastico della Rossa a due ruote dal post-Rossi ad oggi, aiutandola a passare da una moto tutta potenza ad una moto sì ancora molto forte in rettilineo ma agile e veloce anche nelle curve. Tutto questo lavorando a stretto contatto con Gigi Dall'Igna, che con Pirro ha condiviso giornate in pista per risolvere tutti i mali delle vecchie Desmosedici.

Michele però non è solo un affidabilissimo collaudatore (ed infatti Jorge Lorenzo gli aveva proposto di seguirlo in Honda), ma anche un ottimo pilota che ha saputo cogliere buoni risultati in pista anche nel motomondiale, ed è per questo che è un vero valore aggiunto per la Ducati: Honda e Yamaha, per fare un esempio, nel ruolo di collaudatori hanno piloti sicuramente bravi nel loro lavoro ma non più abituati a disputare gare; e girando sin troppo più lenti dei titolari, il loro apporto non è così indicativo come quello di Pirro, che continuando a correre (con Ducati ha un accordo per disputare qualche Gp in una stagione in qualità di wild card) si tiene in forma e nei riscontri cronometrici non è poi così lontano da Lorenzo e Dovizioso. I migliori risultati nella sua carriera sono stati un successo a Valencia 2011 in Moto2 e la quinta piazza in una Misano bagnata lo scorso anno in classe regina, con buoni risultati ogni volta che è stato chiamato in causa come wild card dalla Ducati ufficiale. Per questo Ducati si tiene stretta questo pilota, risultato molto importante nell'organizzazione della squadra, ed infatti nel recente World Ducati Week, Dall'Igna non lo ha nascosto:”Con Stoner e Pirro, abbiamo i due collaudatori più forti al mondo”, e Michele lo ha confermato vincendo la “Race of Champions” a Misano. E se un giorno Ducati vincerà il titolo, una parte del merito sarà anche del suo ottimo collaudatore.

Articolo scritto da Matteo Novembrini