"Dicono che Dio chiami in paradiso i migliori, non lo so, magari è così. Domani sera alla fine del funerale saremo soli e sarà terribile. Io gli volevo bene e lui me ne voleva a me, Marco era un grande". Queste le parole del papà di Marco Simoncelli, Paolo, che, stravolto dal dolore, riesce comunque a trovare la forza per rilasciare qualche dichiarazione ai microfoni di Sky Sport. "Prima di ogni gara ci abbracciavamo sempre e lo abbiamo fatto anche stavolta, ma non è servito - prosegue -. Se avesse lasciato la moto non sarebbe morto. Marco ha goduto di tutte le cose semplici che ha avuto. E sabato mi ha detto: sono stanco, voglio tornare a casa".
La salma di Marco Simoncelli è giunta all'alba all'aeroporto di Fiumicino. "Vorrei ringraziare le autorità malesiane, l'ambasciatore italiano e i ragazzi del circuito di Sepang che non ci hanno lasciato soli un attimo, sono stati eccezionali - conclude Paolo Simoncelli -. Poi stamattina c'erano tutti a Roma, onestamente mi fa piacere, dire che sono felice è una stronzata, ma mi fa piacere. Marco era una persona speciale e forse la gente ha capito che era così, era onesto, era un puro e un guerriero e forse è morto proprio per quello".