Pochi giorni e si parte, se c’è un momento per provare a stilare una prima, soggettiva e variabilissima classifica dei favoriti e dei meno favoriti, è proprio questo. Giusto il tempo per rielaborare qualche dato, qualche impressione, leggere ed ascoltare le parole dei protagonisti, per fare un quadro molto generale di obbiettivi e stati di forma dei protagonisti.
Honda 10/10
Campioni del mondo in carica e forse fuori da quel tunnel che gli ha visti in difficoltà per buona parte del 2016 su elettronica e ciclistica. Tutto bene fino ai test in Qatar, dove Marquez è parso un po’ in affanno, almeno rispetto ai test precedenti. Ma considerando come erano messi dodici mesi fa e come poi sia finita, si può dire per certo che la situazione è migliore rispetto alla scorsa stagione. Per questo, Marc ci crede ed anche Pedrosa, contrariamente agli ultimi anni, si è sentito a suo agio da subito sulla nuova Rc213V. C’è tutto per un campionato di vertice.
Yamaha 10/10
Fa sorridere il fatto che la vera incognita in casa Yamaha, alla vigilia del mondiale, si chiami Valentino Rossi. Non quel giovanotto di nome Maverick, ma proprio quel Valentino che, a discapito della sua esperienza, ha faticato a trovare la strada giusta nelle prove invernali, mentre l’ultimo arrivato iniziava a prendere gusto a stare davanti. In linea generale, la M1 c’è e va forte con Vinales, mentre Rossi è ancora alla ricerca dei parametri giusti per farla andar forte pure lui. Situazione difficile per il Dottore, ma se c’è un pilota in grado di risollevarsi dal nulla, rivoltando come un calzino il set-up della moto, quello è proprio Valentino. Su Vinales dunque l’unica incognita è come reagirà alla grande pressione che si ha quando si lotta per il titolo, ma guai ad escludere il campione di Tavullia.
Ducati 8/10
Qualche incognita resta, ed è difficile dire se saranno in grado di giocarsi il titolo. Di sicuro a Dall’Igna non mancano idee, e lo sviluppo in corsa di stagione può essere un punto a favore della Ducati, che lavora per far trovare Lorenzo il 100% del feeling, passo non troppo semplice considerando come la Desmosedici sia sempre stata una moto ostica da guidare. Ma il fatto che Dovizioso sia andato molto bene, può far sperare i ducatisti che sia solo questione di tempo, in quanto il potenziale pare esserci. Magari per il titolo manca ancora qualcosa, ma tornare a vincere con una certa costanza, nell’ordine dei tre o quattro succesi annuali, potrebbe andar più che bene.
Suzuki 7/10
Non facile fare pronostici in questo caso. Con due piloti nuovi, Iannone e Rins, un po’ di tempo di rodaggio è anche giusto concederlo, tenendo conto che il target dev’essere almeno una vittoria di tappa, proprio come avvenuto la passata stagione. Rins è al debutto nella classe regina, mentre Iannone ha parlato di un buon feeling con la moto salvo poi ritrovarsi in difficoltà proprio negli ultimi test. Vedremo cosa riusciranno a fare, la speranza è quella di diventare la terza forza del mondiale anche se non sarà affatto facile.
Aprilia 6/10
Il 2016 è stato un crescendo, l’obbiettivo per il 2017 è continuare a crescere diminuendo sempre più il divario dalle prime della classe. Il sogno del podio è difficilissimo da realizzare, però si deve puntare a qualcosa di più di un decimo posto. Per farlo, la casa di Noale si affida ad Aleix Espargaro, in cerca di riscatto, e al debuttante Sam Lowes. Le prove invernali hanno dato segnali incoraggianti, vedremo se verranno confermati anche in gara.
Ktm 5/10
“Ready to race”. E’ l’anno del debutto e ci saranno tante difficoltà, ma molto dipenderà dalla strada di sviluppo che verrà imboccata. L’Aprilia ci ha messo un anno e mezzo a migliorare, la Suzuki invece già al primo anno riuscì a strappare una pole. Il limite della Rc16 al momento pare essere l’accelerazione, con una efficienza in curva ancora da migliorare, e per questo essere costantemente tra i primi dieci potrebbe anche andar bene in questo primo anno. Una coppia di pilota affiatata (Pol Espargaro e Smith sono stati compagni di team per tre anni alla Tech3 e si ritroveranno in Ktm) giocherà sicuramente a favore della crescita di moto e squadra.
Team privati 6/10
Il pattuglione dei privati conta di togliersi soddisfazioni anche quest’anno, contando che l’anno passato ben tre gare, come non accadeva da tempo, sono state vinte da piloti non ufficiali. Cal Crutchlow, con il team di Lucio Cecchinello, ha tutto per confermarsi il migliore tra i clienti, ma sarà difficile strappare gli stessi risultati (due vittorie) del 2016, anche se mai dire mai. Tra gli altri, la Tech3 rinnova la coppia dei piloti (Zarco e Folger, entrambi dalla Moto2, con il primo ad essersi laureato campione negli ultimi due anni) sperando di mantenere alto il livello di competitività, mentre la Pramac cercherà senza dubbio di essere sempre più vicina alle case ufficiali. Tra Marc Vds, Aspar e Avintia vedremo invece chi riuscirà ad emergere.