MotoGP, Repubblica Ceca: la presentazione

Pubblicato il 17 agosto 2016 alle 11:49:57
Categoria: Moto GP
Autore: Redazione Datasport.it

Tra qualche anno, guardando a ritroso, potremmo arrivare a dire che il 2016 per il Motomondiale è stato l'anno del cambiamento. E non ci riferiamo alle novità tecniche introdotte a inizio stagione, ma per i due tabù della MotoGP che sembravano destinati a non interrompersi più e che invece in quest'annata ricca di colpi di scena sono stati sfatati. C'erano voluti 72 Gran Premi per far sì che a vincere fosse uno diverso da Rossi, Lorenzo, Marquez o Pedrosa, con Jack Miller vincitore ad Assen, e ce ne sono voluti addirittura 101 per interrompere il dominio giapponese targato Honda e Yamaha, le uniche a vincere prima della Ducati in Austria. Dopo l'estasi di Spielberg, però, è già tempo di guardare avanti perché arriva subito il GP della Repubblica Ceca, una corsa in cui molto probabilmente vedremo valori in campo differenti. Questo non vuol dire che la Desmosedici non sarà competitiva, ma sarà molto difficile rivedere una superiorità come quella del Red Bull Ring. Torneranno a giocarsela Honda e Yamaha e soprattutto continueranno la loro sfida a tre Marquez, Lorenzo e Rossi, in rigoroso ordine di classifica, quando mancano otto appuntamenti alla fine.

La prima cosa da verificare sarà la condizione fisica di Marquez, in difficoltà domenica per la caduta nelle libere ma che spera di essere in forma per Brno, anche se sarà difficile averlo al cento per cento. Ma già in Austria il leader del campionato ha dimostrato di avere la stoffa per correre infortunato e di saper limitare i danni anche in una giornata in cui né lui né la Honda erano da primi posti. Questo è l'aspetto negativo del fine settimana austriaco di Rossi, che puntava a recuperare più punti sul capoclassifica. Invece ne ha guadagnati appena 2 e così il ritardo è ancora di 57 lunghezze. Tante, forse troppe, ma mai dire mai e per questo Valentino non ha ancora mollato la presa, così come il compagno Lorenzo, tornato sul podio a Zeltweg e di nuovo sorridente in vista di una seconda parte di Mondiale in cui il maiorchino sa di avere le sue chanche nonostante i 43 punti di distacco da Marquez. Che sarebbe stata una lotta a tre lo sapevamo da un pezzo, ma da oggi c'è anche un arbitro, la Ducati, o forse due, Iannone e Dovizioso, che dopo l'Austria potrebbero essere arbitri ancora più "severi".

Il circuito Ufficialmente il circuito di Brno è intitolato a Tomas Masaryk, primo presidente nella storia della Cecoslavacchia. Alla sua memoria è dedicata anche l'università di Brno. Il tracciato che ospita il Motomondiale è stato ricavato all'interno di un vecchio e lungo circuito che fu costruito negli anni Venti e l'impianto moderno fu ultimato nel 1987 per dare vita a una pista che misura 5.403 metri e che conta 15 curve, e che ha fatto dei saliscendi e dei tanti cambi di direzione sinistra-destra e viceversa il suo tratto più tipico.

Albo d'oro I numeri del GP della Repubblica Ceca dicono che Valentino Rossi, con i suoi 5 successi nella classe regina, è il pilota più vincente. Dietro di lui Giacomo Agostini, a quota 4, mentre tra i piloti in attività si contano due vittorie a testa per Pedrosa e Lorenzo e una per Marquez.