Il secondo tempo di Valentino in qualifica aveva illuso, o forse no vedendo che Vinales era comunque relegato in dodicesima posizione. Ci si aspettava una ripresa di campionato diversa per la Yamaha, invece la sensazione è che si sia più o meno nella posizione in cui si era al Sachsenring.
Vale a dire che le M1 hanno ancora il solito, grande problema. Ovvero che gomme ed elettronica sono sempre il grattacapo principale e che soluzioni all'orizzonte non se ne vedono, con buona pace di un Rossi ancora in grado di fare la differenza e di un Vinales che prima di finire coinvolto nella carambola della quarta curva era l'unico pilota del campionato ad aver preso punti in tutte le gare. Nelle tre settimane di pausa, Valentino e Maverick speravano che la squadra trovasse una soluzione definitiva per la loro moto, ed invece le loro speranze sono andate deluse, mentre altre speranze, quelle iridate, calano ulteriormente.
Ed ormai possiamo affermarlo forte, nonostante le ottime prestazioni dei suoi piloti, la Yamaha non vincerà il titolo. Rossi ha perso tre punti ed ora insegue a -49, mentre Vinales con il ritiro ne ha persi ben 16 ed ora è quarto in classifica a -72. Già per le Ducati, che pure sono ben più competitive della Yamaha, pensare di prendere Marquez in classifica appare difficile, figurarsi per una Yamaha che non vince da oltre tredici mesi e che è attanagliata dagli stessi problemi di un anno fa.
L'obbiettivo massimo per le M1 ormai è riuscire a cogliere almeno un'affermazione ed evitare così l'onta di chiudere a quota zero vittorie la stagione, per il resto tutto è nelle mani di tecnici ed ingegneri, dato che a Rossi e Vinales di certo non si può chiedere di più.