"Io voglio correre fin quando ho voglia e fin quando mi diverto". I tifosi di Valentino Rossi possono stare tranquilli: il nove volte campione del mondo non ha nessuna intenzione di abbandonare le corse, almeno a breve. "Sarebbe bello una grande uscita di scena, come nel tango - confessa il pilota della Ducati in un'intervista a Sette, inserto del Corriere della Sera -. Però io sono già sicuro che non ce la farò, nel senso che ci ho pensato bene e mi sembra una stupidaggine". Più importante ancora, secondo Rossi, sarà resistere alla tentazione di tornare in sella una volta abbandonato il mondo dei motori. "Quando ti fermi secondo me sei fottuto - è il parere di Valentino -. Schumacher per esempio doveva correre altri due o tre anni e poi smettere".
Rossi non si sbilancia sui suoi possibili eredi. "Mio fratello sta andando forte quest’anno, ha vinto le prime due gare. Spero che arrivi un giorno al MotoGp - rivela il Dottore - ma lui è diverso da me, ha un altro carattere. Simoncelli invece è un po’ simile a me. Però anche lui è diverso: è ancora più scemo. Scemo nel senso buono". Rossi ammette che, quando sarà il momento, il suo addio alle corse potrebbe allontanare parte del pubblico. "Ci può essere il rischio perché tanta gente si è avvicinata alle moto grazie a me - riconosce Rossi -. Ma il motociclismo in Italia c’era anche prima. Ci sono tanti piloti che vanno forte".
Rossi deve molte delle sue vittorie alla straordinaria tenuta psicologica, che spesso ha destabilizzato avversari fragili psicologicamente. "E' vero, sono un avversario abbastanza difficile - dice Rossi -. Certo che se sei forte psicologicamente, ma prendi un secondo al giro...".