Con il terzo posto nel GP del Qatar, prima prova del Motomondiale 2018, Valentino Rossi ha inaugurato la sua 23esima stagione sulle due ruote. Un traguardo che il nove volte campione del Mondo commenta in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport: "Nel corso degli anni tante cose sono rimaste simili - racconta il pilota di Tavullia - come la voglia di guidare, la soddisfazione di aver fatto una bella gara, scendere in pista da solo con la moto. Ultimamente mi piace anche lavorare con il mio team, dal giovedì alla domenica. Certo, la stanchezza aumenta con il numero dei viaggi. All'inizio ti senti come Alice nel Paese delle meraviglie, ma dopo 20 anni capisci che non è così". In Qatar, sono arrivate buone indicazioni: "Sapere di potermi giocare il podio mi dà motivazioni e mi carica moltissimo, voglio essere competitivo fino alla fine. In questo sport, così come per la Formula 1, conta la motivazione, perché fisicamente ci sei fino ai 40 anni, più o meno".
Rossi, poi, ha commentato altri due miti dello sport avanti con gli anni come lui: Federer e Buffon. "Roger è uno dei miei preferiti da sempre - confessa il nove volte campione del mondo - ci sentiamo spesso e lo rispetto. A 36 anni è ancora competitivo, conserva una classe del tutto naturale, e riesce anche a reinventarsi. Se io avessi corso nello stesso modo di 10 anni fa, sarei in mezzo al gruppo. Lui ha sempre colpi nuovi. Gigi deve continuare, se ha voglia, può essere ancora al top. C'è invidia, si preferisce dire che è finito piuttosto che ammettere che ha il coraggio di essere ancora lì. In Italia c'è la moda di sottolineare la piccolezza degli altri". Un commento anche su Hamilton: "Fa parlare di sé, ma contano i risultati. Se va a 12 sfilate ma poi vince, tanto di cappello. E' ancora il favorito insieme alla Mercedes". Infine, un commento sul Motomondiale: "Per me i piloti da battere sono ancora Dovizioso e Marquez, quasi più Andrea, nonostante Marc vada sempre forte. Sono un po' preoccupato, non siamo ancora al loro livello, su alcuni tracciati dovremo faticare, ma soffriremo di meno grazie alla Yamaha 2018, siamo migliorati sulla parte elettronica, ma siamo ancora in ritardo nei confronti di Honda e Ducati. Di Dovizioso mi è piacuta la grinta, dopo anni in MotoGP in cui sembrava non poter vincere è diventato un vincente, proprio perché non ha mollato. Sarebbe bello lottare per il Mondiale, continuiamo ad avere difetti, ma abbiamo trovato molte cose positive. Possiamo fare di più, ce la giocheremo".