Dopo il successo di Assen, Valentino Rossi conta di ripetersi già nei Gp di Germania e degli Stati Uniti in programma nel giro di sette giorni. "E' bello vedere che dopo 17 anni di carriera ho ancora tanti fan in tutto il mondo - ha detto il nove volte campione del mondo -. Tranne i due anni con Ducati, ho sempre vinto delle gare nelle stagioni che ho corso. Quella di Assen è stata la vittoria più aspettata e desiderata".
La vittoria di Assen è servita anche a non far perdere punti preziosi a Lorenzo nel confronto con Pedrosa e le Honda. "Sono molto contento anche per questo motivo - ha sottolineato Rossi -, arrivare davanti alle Honda è sempre un piacere, noi siamo della Yamaha e ci teniamo alla maglia. Ho fatto un favore alla stagione di Lorenzo ma soprattutto alla mia".
"Per me le prossime due gare sono molto importanti - ha continuato Valentino -. Si arriverà a metà stagione, sono due piste difficili e sarebbe bello fare dei risultati importanti per cominciare la seconda parte del 2013 nel miglior modo possibile. Con Lorenzo siamo molto rivali in pista, ma oggi c'è rispetto ed è meglio degli anni scorsi".
Rossi ha risposto anche alle lamentele di Crutchlow sulla discrezionalità dei medici dei circuiti: una frecciata lanciata dopo che a Jorge Lorenzo è stato permesso di partecipare al Gp di Assen a poco più di 24 ore dall'operazione alla clavicola. In passato i sanitari delle piste hanno lasciato ai box qualche pilota, mentre altri colleghi hanno chiuso un occhio. "E' successo che qualche pilota, escluso dai medici, abbia detto: 'lui non corre e invece Valentino e Lorenzo sì'. Secondo me non è vero - è la risposta di Rossi -. Ogni dottore ha un protocollo".
"Quando mi ero rotto la gamba al Mugello nel 2010 e tornai in gara proprio qui al Sachsenring - ha ricordato Rossi -, nella visita prima di correre il medico mi ha fatto stare sulle due gambe, fare qualche passo, mi ha fatto spingere sulla gamba per vedere quanta forza avessi e penso che a Lorenzo gli abbiano fatto fare le flessioni per vedere quanta forza avesse nella spalla. Non penso dunque sia vero che i medici non facciano correre uno o l'altro pilota solo perché non è Rossi o Lorenzo".