Tre gare, tre vincitori diversi. Dovizioso, Crutchlow e Marquez, questi i nomi di chi ha, finora, messo la firma su un inizio di mondiale intenso, ricco di spunti, molto combattuto. Losail, Termas de Rio Hondo e Austin, queste le piste, che fanno da antipasto allo sbarco in Europa del Motomondiale.
Jerez: spagnoli all'assalto La prima tappa nel vecchio continente è in Spagna, a Jerez, casa degli spagnoli. Dunque Marquez, Vinales ma anche per Pedrosa e Lorenzo, quattro nomi per quattro piloti che in Andalusia vanno carichi e motivati. Il perchè lo sia Marquez non c'è neanche bisogno di spiegarlo, dopo una grande prova in America e la leadership che dista appena un punto, anche se, va detto, Jerez non è proprio la pista preferita del numero 93: in dicei partecipazioni, classi inferiori comprese, Marc ha trionfato qui una sola volta, in classe regina nel 2014. Parlando di Vinales invece si può dire che il pilota Yamaha sta progressivamente ritrovando fiducia e ci tiene a far bene di fronte al pubblico di casa, così come Pedrosa e Lorenzo, autori di un inizio di stagione difficile e vogliosi di rialzare la china.
Ducati e Yamaha, Jerez è importante Dopo un anno si torna in Andalusia, laddove un anno fa la Yamaha scoprì, per la prima volta nella stagione, una certa difficoltà con la gestione di gomme ed elettronica. Là iniziarono i problemi che ancora oggi non sono stati del tutto risolti, ma sarà importante per la casa di Iwata leggere bene le indicazioni che arriveranno da Jerez: le M1 temono una nuova debacle, ma all'interno del box c'è una certa fiducia che le cose possano andare meglio. Lo stesso vale per la Ducati, in difficoltà in Argentina e America ma convinta che la Desmosedici 2018 sia un passo avanti rispetto al vecchio modello: lo scorso anno qui Lorenzo fu a podio, l'ambizione sarebbe quella di avere due moto a lottare per i primi tre posti.
Il mercato si scalda Siamo ormai a maggio e dunque in piena fase di discussioni per il mercato piloti. E' risaputo che nella stragrande maggioranza dei casi piloti e team giungono ad una decisione definitiva sul futuro dopo le prime cinque o sei gare, e considerando che Jerez è la quarta tappa della stagione, si capisce che il momento sia particolarmente caldo. Lorenzo discute con Ducati per il rinnovo ma anche con Suzuki, la quale però prende tempo dopo la grande prova di Iannone, il quale ha qualche possibilità di salvare il posto, ma per lui ci sono aperte anche le porte dell'Aprilia. La Honda sta valutando la sostituzione di Pedrosa (che però ha buone chanches di tenersi la Hrc), ed avrebbe contattato Zarco, il quale però, chiuse davanti a lui le porte della Yamaha ufficiale, sarebbe propoenso a sposare la causa Ktm.
Il circuito Pista stretta e tortuosa, il tracciato di Jerez misura 4,423 chilometri e conta 13 curve. Le migliori occasioni di sorpasso che offre sono quelle alla prima curva, alla staccata della curva 6, che precede un lunghissimo rettilineo, e l'ultima curva, quella resa famosa dalla “spallata” di Rossi a Gibernau qualche anno fa. Dopo una prima apparizione nel 1987, il circuito di Jerez de la Frontera ospita il Motomondiale ininterrottamente dal 1989.
Albo d'oro Storicamente la pista andalusa è favorevole alla Honda, che qua ha colto ben 19 successi, contro le 8 affermazioni della Yamaha, le due della Suzuki ed una della Ducati. Tra i piloti, il più vincente a Jerez è Rossi, vincitore per 7 volte, davanti a Mick Doohan con 4 vittorie. Tra i piloti in attività, tre successi per Lorenzo e Pedrosa ed uno per Marquez.