Il discorso sul possibile ritiro dalle corse a fine 2014 di Valentino Rossi è di grande attualità e ne ha parlato anche in una lunga intervista al mensile Rolling Stone. "Ho un contratto fino al 2014, se sarò abbastanza forte, in grado di fare un passo avanti e stare al livello dei primi tre, allora voglio continuare per altre due stagioni con la Yamaha, nel 2015 e nel 2016. Non ho ancora deciso. Quello che mi interessa è essere competitivo", ha detto il Dottore di Tavullia.
Il campione pesarese ha parlato della vittoria di Assen, un successo che gli mancava da tanto tempo: "Posso dire che è una di quelle che ho desiderato più a lungo. Quanto è passato dall’ultima, due anni e mezzo? Cazzo, è troppo tempo. Sono state delle domeniche molto brutte. Frustranti. Specialmente quando ero in Ducati". A proposito dell'esperienza in Ducati ha detto: "La prima volta che ho guidato la Ducati è stato uno shock. Dopo tre giri ho pensato: “Siamo nella merda”. Mi sono bastati per capire che avevo fatto un errore. Le voci secondo cui volevo rescindere il contratto erano vere, ma non potevo farlo, non c’era modo".
Valentino ha parlato senza censure di un grande rivale come Casey Stoner: "Sono sicuro che se Stoner domani salisse sulla Ducati di Dovizioso arriverebbe sesto. Comunque guidava in un modo incredibile. È unico. Se mi manca? In pista sì. Era un grande talento, difficile da battere. Fuori dalla pista no. Senza di lui, tra noi piloti va molto meglio". La chiusura di Rossi è dedicata alla sua scuola per piloti: "L’abbiamo aperta quest’anno e abbiamo già sette piloti, vogliamo lavorare solo con gli italiani. Li aiutiamo a diventare piloti: lavorano in palestra con un preparatore atletico, Carlo, e si allenano sul circuito del Ranch. Li assistiamo anche con i contratti e con il management".