Nove Gp alle spalle, dieci ancora da disputare. Siamo a metà stagione di un campionato in cui Marc Marquez e la Honda la stanno facendo da padroni, involandosi verso il terzo titolo consecutivo, il quinto in sei anni per lo spagnolo. Questi i voti alle squadre dopo questa prima parte di stagione.
Honda 9Ci fosse in pista solo la Hrc di Marquez, pure un dieci andrebbe stretto. Ma siccome c'è anche un Pedrosa che invece fa tanta tanta fatica, la valutazione cala leggermente. Detto questo, per loro non è di certo un problema: si stanno involando verso l'ennesimo titolo, hanno supportato Dani fino alla fine e godono all'idea che l'anno prossimo il rimpiazzo del numero 26 si chiami Jorge Lorenzo. Inoltre, Marc rispetto all'anno scorso ha fatto un ulteriore passo avanti, e lo si era visto sin dai test. Nell'unico anno che forniscono a Marc una moto competitiva sin dalla prima corsa, il campionato è già praticamente finito a metà percorso.
Ducati 8Dovi continua a ripetere che globalmente la Desmosedici è cresciuta, dell'anno scorso rimpiange solo la gestione delle gomme. La sensazione è che abbia ragione, ma allora come si spiegano i 77 punti di ritardo di Andrea e gli 80 di Lorenzo? Si spiegano con due piloti che in coppia hanno raccolto sì una vittoria in più rispetto al 2017 a questo punto della stagione (tre quest'anno, due dodici mesi fa), ma che hanno sbagliato anche molto di più: tre ko per Dovi (finito a podio appena due volte su nove) e due per Lorenzo, che tolte le due vittorie non ha mai fatto meglio del 6° posto. Un'altalena di risultati che come prevedibile non paga, con buona pace di un team che stavolta era riuscito a sfornare una gran bella moto.
Suzuki 7Il 2017 è stato un disastro, ma quest'anno ad Hamamatsu sono riusciti a rialzare la china ed a mettere in pista una GSX-RR sicuramente più competitiva. Lo dicono i risultati, e lo dicono soprattutto quei quattro podi (zero invece i podi 2017) che hanno fatto tornare la Suzuki nelle posizioni che contano. Rins sta maturando molto anche se manca un po' in costanza, Iannone invece, sebbene abbia già firmato per Aprilia, ha messo alle spalle una stagione difficile e sta tornando.
Ktm 6Una sufficienza sulla fiducia. Ci si attendeva qualcosa di più in questo 2018 in cui ci si aspettava un passo avanti netto e deciso nelle prestazioni, e che invece si sta rivelando una crescita a formichina. La top ten è arrivata solo una volta, in Germania, con Smith. La casa austriaca sta trovando costanza, ma ci vuole di più.
Yamaha 5Inconcepibile che una casa con questa storia non sia riuscita, in oltre un anno, a risolvere i problemi di elettronica che stanno attanagliando le M1. Merito di Rossi e Vinales se le Yamaha ufficiali sono momentaneamente in seconda e terza posizione, ma le soluzione faticano ad arrivare e sembra sempre più difficile poter rappresentare una minaccia concreta per un Marquez che non sbaglia un colpo.
Aprilia 4Dispiace, ma si sta materializzando un disastro. Netto passo indietro rispetto allo scorso anno, in un 2017 macchiato da qualche errore di troppo da parte dei piloti ma in cui la RS-GP sapeva offrire prestazioni interessanti; stavolta invece è il contrario, con i piloti che ci provano, in particolare Aleix Espargaro, che che faticano a tirar fuori tempi degni di nota.
Articolo di Matteo Novembrini