Decisa inversione di rotta attuata dai vertici del Wec (World Endurance Championship), l'organizzazione che si occupa delle gare di lunga durata, che ha scelto di rompere il famoso binomio 'donne-motori' e di togliere le 'ombrelline' dalle griglie di partenza. "Dalla 6 Ore di Silverstone, non vedrete più le grid girl sullo schieramento. Per me le grid girls sono una cosa del passato, la condizione delle donne è un po' differente al giorno d'oggi", ha detto Gérard Neveu, il boss del WEC.
Un netto taglio con il passato visto che da tempo delle bellissime ragazze fanno da spalla ai piloti sulla griglia di partenza in attesa che scatti il semaforo verde. Anche Anthony Davidson, ex pilota di F1 della Honda, che corre per la Toyota nell'Endurance, è concorda col concetto espresso da Neveu: "Avere ancora le grid girls sullo schieramento è un ritorno al passato, è ormai un concetto fuori moda perché il mondo è cambiato e il motorsport dovrebbe seguire velocemente quello che è stato fatto al riguardo. È un segno di modernità che il Wec abbia detto 'basta' alle grid girls, era una cosa un po' sessista".
Pare che oltre alla motivazione 'sessista' si voglia anche che i riflettori sulla griglia siano tutti per i piloti e soprattutto per le macchine, le vere protagoniste della gara. I membri del Wec hanno lanciato la sfida, chissà se Formula 1 e MotoGP seguiranno questa strada o proseguiranno nel binomio 'donne-motori'.