"La Champions League per il Real Madrid è un sogno, non un'ossessione". José Mourinho ricicla una frase già usata abbondantemente quando guidava l'Inter la scorsa stagione. Un anno fa, quando la formazione nerazzurra si avviava a trionfare in Europa, lo Special One utilizzò la formula nella conferenza stampa del 27 aprile 2010, prima della semifinale di ritorno con il Barcellona, e del 21 maggio 2010, prima della finale vinta poi 2-0 contro il Bayern Monaco al Bernabeu di Madrid.
Ora, a quasi 12 mesi di distanza, le parole tornano di moda alla vigilia del match contro il Lione. Il Real ospita la squadra francese nel match di ritorno degli ottavi di Champions: si parte dall'1-1 ottenuto all'andata allo stadio Gerland. "Il Real Madrid è il campione dei campioni - dice Mourinho -. Ha vinto 9 Champions e ovviamente ne vuole vincere altre. Mourinho - dice il portoghese parlando di se stesso in terza persona - è uno dei tre allenatori ad avere conquistato due Champions League con due squadre diverse (Porto e Inter, ndr). Ora voglio vincere per la terza volta". Il Real Madrid insegue da anni la decima Coppa dei Campioni e nelle ultime sei edizioni del torneo è uscito di scena agli ottavi di finale. "Arriverà con naturalezza, non con un'ossessione. Arriverà con un lavoro ben fatto. Lo scorso anno - dice ricordando il successo in semifinale contro il Barcellona - ho eliminato una squadra che era ossessionata dall'idea di arrivare alla finale del Bernabeu".
Non poteva mancara una frecciata agli avversari di turno: "Secondo Aulas (il presidente del Lione, ndr) giocheremo per lo 0-0, tutti in difesa nella speranza che Casillas pari tutto. Magari ha ragione, faremo una partita difensiva".