Vincere, e poi chissà. Sono bastati sette giorni a José Mourinho per prendersi la rivincita su tutti i suoi detrattori che - dopo un avvio di stagione poco brillante del Real Madrid e alcune liti all'interno dello spogliatoio - avevano già parlato di annata fallimentare. Il 3-1 rifilato al Barcellona al Camp Nou in Coppa del Re (con conseguente eliminazione, ndr), il bis al Bernabeu quattro giorni dopo nella Liga e il trionfo all'Old Trafford nel ritorno degli ottavi di Champions, non garantiscono però la permanenza dello Special One sulla panchina dei blancos anche la prossima stagione. Tutt'altro.
"Io sono tranquillo, continuo a lavorare con la squadra - ha dichiarato Mou da Manchester ai microfoni di Mediaset Premium -. A fine stagione parlerò con la società e tireremo le somme su quello che abbiamo fatto". L'allenatore portoghese sa che in Europa ci sono molte panchine calde e tante big sarebbero disposte a fare i salti mortali per assicurarsi il suo lavoro, Psg e City su tutte.
Sono proprio Parigi e Manchester le destinazioni più probabili di Mourinho, salvo calmorosi ripensamenti dettati dal cuore. Sì, perché tra i grandi club in cerca di allenatore c'è pure l'Inter che - nonostante la sbandierata fiducia nel giovane Stramaccioni - potrebbe preparare un'offerta shock per il suo ex tecnico, con il quale i rapporti non si sono mai interrotti: "Ho sentito Moratti qualche giorno fa - ha rivelato Mou -, da interista gli ho detto che se arriva in finale di Europa League andiamo a vederla insieme".