Il segreto del successo di José Mourinho? Un tifoso speciale, Dio. A dirlo è lo stesso Special One in un’intervista all’emittente Cope. "Dio deve avere un’ottima opinione di me. Deve pensare che sono una brava persona, altrimenti non mi avrebbe concesso tanto", ammette Mourinho che si considera "creatura prediletta" dal Signore. "Ho una famiglia incredibile, lavoro dove ho sempre sognato di lavorare. Mi ha aiutato tanto a raggiungere tutto ciò che ho raggiunto. Devo pensare che ha un’ottima opinione di me", dice il tecnico di Setubal rispondendo a una raffica di domande Extracalcistiche. "La città ideale dove vivere è Londra. Il film preferito? Ieri ho visto 3-4 ore di dvd di Csi. L’attrice preferita? Mi sembra che gli uomini recitino meglio delle donne. Per me il numero 1 è Anthony Hopkins", dice. Idolo maschile anche quando si parla di musica: "Bryan Adams".
Il sogno non è la decima Coppa dei Campioni nella bacheca del Real Madrid ("Per me sarebbe la terza") ma, più modestamente, la vittoria nel prossimo match di campionato. "Per cominciare, penso a battere il Levante. Poi parleremo d’altro", dice. La chiacchierata offre l’occasione per cancellare le voci di addio al Real al termine della stagione. "Se non mi cacciano...", dice il portoghese. "Quando firmo un contratto quadriennale punto a rispettarlo fino alla fine. Quando lascio una squadra campione come l’Inter, non lo faccio per andare un solo anno al Real Madrid. Voglio andare avanti, sentire che ci sono le condizioni per far bene. Sentire che i tifosi, i giocatori e i dirigenti sono con me. Se stiamo tutti uniti e crediamo in questo progetto, senz'altro continuerò", dice lanciando un messaggio chiaro al presidente Florentino Perez e ai vertici della società.
Le recenti tensioni con il direttore generale Jorge Valdano sembrano un ricordo. "La verità è che sono più felice di un mese fa. Oggi vedo che il club va nella mia stessa direzione. Abbiamo le stesse idee, la stessa filosofia di lavoro. Il feeling personale con il presidente e con José Angel (Sanchez, direttore generale esecutivo, ndr) è sempre stato ottimo. Mi sono sempre trovato bene, ora mi sento a mio agio a livello personale e professionale". Il rapporto con Valdano è "normale", ma a quanto pare va bene così. "Mi piace lavorare direttamente con il presidente. Nella struttura ideale del club, l’allenatore deve avere rapporti diretti con il presidente e il direttore economico-esecutivo".
Con Massimo Moratti, all’Inter, tutto è andato per il verso giusto. "Moratti, spettacolare. Appassionato di calcio, malato per l’Inter". E con Perez ora? "Con Florentino ci stiamo conoscendo. Il rapporto si sviluppa progressivamente, mi piace molto". In Italia si è discusso molto dell'arrivo di Leonardo all'Inter dopo 13 anni di Milan: Mourinho potrebbe mai allenare il Barcellona? "No, ormai sono un simbolo negativo per i tifosi del Barça. Cocì come - conclude Mourinho - in Italia non potrei mai allenare la Juventus".