"Maradona è il più grande giocatore di sempre, ma vivendo a Dubai è troppo lontano per giudicare la realtà di Napoli". Con queste parole Aurelio De Laurentiis risponde direttamente al Pibe de Oro che aveva criticato la scelta del club partenopeo di affidarsi a Maurizio Sarri in panchina: "Non l'ho visto in tv ma so cosa ha detto - spiega il presidente azzurro prima di entrare in prefettura per l'incontro sulla sicurezza nello stadio San Paolo -. Si tratta di frasi sensazionalistiche e basta. Vorrei ricordargli che abbiamo avuto una crescita costante in questi anni, in una città come Napoli che invece è in declino".
Massima fiducia, dunque, nell'ex tecnico dell'Empoli: "Sarri ha ancora molto da esprimere e ha ancora molto da lavorare, bisogna lasciargli una certa tranquillità psicologica perché se alla pressione di una città come Napoli aggiungiamo altra tensione passa da 300 a 600 sigarette. Scegliere un allenatore non è facile - prosegue AdL - ma gli uomini vanno valutati per quello che sono e in base a una serie di considerazione che noi abbiamo potuto fare e non tutti hanno potuto fare".
Dopo un avvio difficile di campionato, si preannunciano poche presenze al San Paolo per l'esordio in Europa League col Bruges: "Ai tifosi porto il massimo rispetto e dico loro, attaccatemi pure, ho le spalle larghe, ma cercate di stare vicino ai calciatori e a Sarri. Guardateci in tv se non volete venire allo stadio, è una scelta libera, però io dico che l'entusiasmo non può essere legato ai risultati. Mi fa ridere questa tendenza secondo cui se la squadra vince si va allo stadio altrimenti no".
De Laurentiis, infine, attacca il ministro Alfano sulla questione della sicurezza negli stadi: "Che il San Paolo diventi più sicuro dipende solo dal ministro Alfano, non da un club come il nostro che non ha lo stadio in gestione ma ha una convenzione attraverso cui il Comune ci consegna lo stadio il giorno stesso dell'evento, qualche ora prima. Durante tutta la settimana - conclude il presidente - lo stadio è terra di nessuno e quindi la società non ha alcun tipo di responsabilità per quanto possa accadere. Mi spiace che sia il Prefetto che il Questore che il Ministero degli Interni non l'hanno voluto capire".