"Nuovo allenatore? Bisogna deciderlo presto, deve essere uno che sposa le mie idee, come con Rafa quando ci siamo trovati d'accordo e dopo un'ora eravamo già in sintonia". Nel giorno in cui Rafa Benitez annuncia il suo addio al Napoli, il presidente dei partenopei Aurelio De Laurentiis pensa già al futuro: "Vi prometto che eviterò il totoallenatore: ora vado a raccontare i miei prossimi quattro film. Quando ho finito questo giro farò con voi due cene a settimana, riapro i miei rapporti con i media. Così insieme parleremo di ciò che vi sembra giusto o meno. E ci daremo reciprocamente le ragioni del perché e del perché no".
Il rapporto di lavoro finisce, ma la stima resta indelebile: "Ringrazio Rafa, che ho voluto fortemente - aggiunge De Laurentiis - mi conquistò subito con il senso di internazionalizzazione che avrebbe dato alla società. Avere anche un allenatore che sapesse valutare i giocatori stranieri era importante, e lui mi dava tutte le garanzie che poi effettivamente ho riscontrato".
Dalla stampa spagnola trapela un certo ottimismo sul futuro di Benitez al posto di Carlo Ancelotti: "Se il Real Madrid dovesse scegliere Benitez, sarebbe assolutamente una conferma al fatto che l'ho voluto a Napoli. Lo raccomanderei a tutti, e comunque Perez non ha bisogno di consigli". De Laurentiis torna poi sui motivi del divorzio: "Abbiamo fatto un contratto di un anno con opzione per il secondo che il Napoli poteva esercitare, quando lo facemmo Rafa mi fece capire che non si sarebbe continuato, la moglie e le figlie lo reclamavano in una postazione più vicina e io me ne sono fatto una ragione".
Oltre a Benitez, anche Bigon ha deciso di lasciare Napoli: "Dopo sei anni credo che sia normale aver voglia di cambiare aria - prosegue De Laurentiis -. Riavvicinarsi al nord, alla sua famiglia dopo l'esperienza a Reggio Calabria e Napoli credo che sia normale. L'ho ringraziato per tutto quello che ha fatto per il Napoli".
Il presidente del Napoli attacca poi il sistema calcio dopo l'ultimo scandalo che ha coinvolto la Fifa: "Andiamo a vedere chi governa il calcio, sono tutti personaggi fuori epoca, non hanno la cultura del passato atta a mantenere intatta la loro posizione. Platini? Predica bene e razzola male - attacca ADL -, perché anche lui si comporta come un monarca, non riesce a interpretare le trasformazioni socio-politiche dei paesi che fanno parte della Uefa".