Aurelio De Laurentiis non è mai banale nelle sue dichiarazioni, e nelle ultime settimane il presidente del Napoli è certamente riuscito a far parlare di sè e creare un grande dibattito. Prima le critiche a spron battuto alla gestione di Sarri, poi le accuse alla Juventus e alla classe arbitrale e quella dichiarazione sullo scudetto che, qualora il distacco fosse inferiore ai sei punti, sentirebbe suo (perchè ''ci hanno rubato otto punti''). E ora, dall'intervento al 19° convegno dei Giovani Imprenditori Edili Ance, arriva una bordata contro l'UEFA e la Champions League. De Laurentiis non lesina critiche all'attuale sistema calcio, dichiarando che ''la Champions va abolita, per creare un super-campionato europeo con le 20 migliori squadre del continente, che si giochi il mercoledì e il giovedì con gare d'andata e di ritorno''. L'idea di base sarebbe quella di scopiazzare l'attuale modello dell'Eurolega, che però è insostenibile nel calcio: sommando le 38 gare di questo maxi-campionato europeo alle 38 della Serie A, alle eventuali sfide di Coppa Italia e a una potenziale fase finale di questa Superlega, arriveremmo infatti oltre le 80 partite in una stagione.
Decisamente troppe, e così l'idea di De Laurentiis va inserita nelle utopie irrealizzabili. Il patron azzurro ha poi parlato anche di tematiche più razionali, esprimento tutta la sua perplessità per lo stato del San Paolo, che dovrà subire dei lavori per non perdere l'agibilità dall'UEFA (il Napoli, come sempre, ha inserito il ''Renzo Barbera'' di Palermo come piano-B): ''Quando il Manchester City o il Real Madrid vengono qui, posso stupirli con una bella cena, ma capiscono subito che si tratta di fumo negli occhi. Lo stadio è un problema, sono andato dal presidente De Luca per capire cosa possiamo fare per evitare di fare la figura dei pezzenti in Europa. D'altronde, la riforma degli stadi mi impedisce di crearne uno nuovo con questa legge - spiega il patron azzurro -, e allora proveremo a risolvere il problema-San Paolo al più presto''.