"Ci abbiamo creduto, dovevamo vincere lo scontro diretto. E dopo quella gara la Juve ne ha vinte sei di fila meritando la vittoria". Morgan De Sanctis vede il traguardo del secondo posto grazie ai 7 punti di vantaggio del Napoli sul Milan a sole cinque giornate da giocare.
Sabato sera il Napoli torna in campo contro il Pescara, squadra in cui il portiere ha esordito: "L'ho lasciata nel 1997 - spiega a Radio Marte -. Ci torno con tanto entusiasmo, ho iniziato lì a giocare, ho tanti amici. Ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile, ho trascorso tre anni belli. Finalmente capita anche questa opportunità. Il secondo posto? La vittoria con il Cagliari è stata fondamentale perché era una giornata in cui dovevamo ampliare il margine sulla terza. E' successo, ma non dobbiamo abbassare la guardia. C'è grande entusiasmo, ma noi pensiamo soltanto alla partita. Ci saranno delle insidie sabato e noi cercheremo di essere attenti. Mancano cinque gare, abbiamo bisogno di nove punti e sarebbe interessante conquistarle prima dell'ultima giornata contro la Roma, altra trasferta delicata. Questo risultato sarebbe un risultato straordinario".
Il secondo posto, oltre ad essere un prestigioso obiettivo, regala l'accesso diretto alla prossima Champions League: "Lo scudetto? E' vero, ci abbiamo creduto - dice il portiere -. Avevamo lo scontro diretto al San Paolo che non è andato come tutti volevamo: bisognava vincere e non ci siamo riusciti. Dopo lo scontro diretto, la Juve ha vinto sei partite di file conquistando 18 punti, noi solo 13, quindi i bianconeri hanno meritato la vittoria del campionato. In casa Napoli non si conosce ancora il futuro di personaggi simbolo del calibro di Mazzarri e Cavani: "Loro hanno meno bisogno di certi consigli, sono abituati a questa piazza e sanno entrambi che vale la pena di rimanere in questo ambiente finché c'è l’entusiasmo e la reciprocità nello star bene".
De Sanctis chiude con un consiglio a Perin, giovane portiere del Pescara accostato al Napoli: "Credo che per essere il portiere del Napoli bisogna avere un background importante per sostenere questa pressione - spiega l'attuale numero uno partenopeo -. Il soggetto che dovrà sostituirmi, e può succedere tra due mesi o tra dieci anni, deve avere esperienza importante per gestire questa piazza. Giocare nel Napoli crea delle tensioni che uno può vivere al Galatasaray o nel Fenerbahce: i giocatori di Juventus, Bayern Monaco e Barcellona non vivono la stessa pressione. Quindi servono elementi adatti. A Napoli le difficoltà sono superiori, ma quando si raggiungono grandi risultati, le soddisfazioni sono superiori. E' un elemento di sfida che molti dovrebbero considerare. Non tutti, però, hanno questa forza mentale per confrontarsi con Napoli, questa è un’altra difficoltà della società in vista del mercato".