Hamsik si racconta. Il capitano del Napoli in una lunga intervista al Corriere dello Sport parla del suo rapporto di amore eterno verso questa società che lo ha fatto crescere sia come uomo che come giocatore: "Il Napoli mi volle quando ero ancora un ragazzino, avevo vent'anni. Mi hanno fatto sentire a casa, in ogni momento. Perchè la città è bella e la gente è calorosa. Quando sono stato tentato da Juventus e Milan non ho mai vacillato: un po' non mi sentivo pronto, un po' non volevo andar via. Professionalmente ed umanamente mi sento realizzato e credo, anche se il calcio non spinge a previsioni, che la mia carriera finirà qua".
Prima di salutare Napoli però c'è da vincere quel tanto desiderato scudetto che mai come quest'anno può essere raggiunto: "La mia speranza si chiama scudetto. E' la mia, è quella dei tifosi, di De Laurentiis, dei compagni di squadra. E credo sia anche l'augurio di chi ama il calcio, perchè giochiamo in maniera meravigliosamente bella e penso che meriteremmo di vincerlo".
Lo slovacco parla poi del suo rapporto speciale con De Laurentiis: "Un rapporto personale che mi viene da definire speciale. Non so quanti calciatori possono godere del privilegio che ho di confrontarsi direttamente, senza filtri e senza condizionamenti, con il proprio presidente. Le discussioni non sono mancate, ma sempre nel rispetto reciproco e il mio percorso qua a Napoli è la conferma di una stima che si è radicata nel tempo". Dal presidente agli allenatori, il talento azzurro prosegue ringraziando il maestro in panchina: "Ho ricevuto da chiunque, chiaramente in maniera diversa. Sono grato a tutti gli allenatori che ho avuto, ma penso che Sarri abbia contribuito in maniera decisiva al mio cambiamento. E fa niente che mi sostituisca quasi sempre…".