Il primato con 42 punti dopo 17 giornate consente ai tifosi del Napoli di coltivare il sogno scudetto, tenuto vivo anche dal leader della formazione partenopea: Lorenzo Insigne. L'azzurro, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, è consapevole della forza della sua squadra: "Sappiamo che questo può essere l'anno buono - dice l'attaccante dei partenopei - gli altri anni andavamo in campo pensando di poter pareggiare o perdere una partita. Molti dicono che abbiamo scelto di rinunciare alla Champions per concentrarci sul campionato, ma non è così: volevo andare avanti, purtroppo abbiamo sottovalutato lo Shahktar, ma ora c'è l'Europa League, una competizione importante che proveremo a vincere. Il titolo d'inverno non serve a nulla, due anni fa eravamo primi ma lo scudetto lo vinse la Juve: preferisco essere primo in primavera. Quest'anno ci sono anche Roma e Inter, ci divertiremo".
Insigne, ormai, è il vero leader del Napoli: "Giocare qui da napoletano non è facile, ci sto riuscendo e spero di poterlo fare a lungo. Si parla di me anche oltre Napoli, e sono contento, perché vuol dire che sto facendo qualcosa di buono. Non bisogna però smettere di sognare, lo ripeterò sempre, perché ce l'ho fatta dopo mille difficoltà e mille sacrifici che ho fatto e continuo ancora a fare, anche dopo aver raggiunto alcuni obiettivi. Spero di rimanere a Napoli il più a lungo possibile". Non sono mancate, però, frecciate a Gonzalo Higuain, grande ex e mattatore al San Paolo con la rete dell'1-0, condita da un'esultanza polemica. Insigne non ci sta: "Gli ho detto qualche parolina in dialetto e ha capito. Mi è dispiaciuto molto, ha giocato 3 anni con noi, ha fatto gol a Torino e a Napoli altre volte, e non ha esultato. Non ha avuto rispetto nei confronti dei suoi ex compagni. Dice di essere nostro amico, manda messaggi e poi ci esulta in faccia. Ci ha mancato di rispetto". Su Donnarumma, Balotelli e Ventura: "Gigio è dispiaciuto perché ha sempre tifato Milan, è un bravo ragazzo, tutto si risolverà per il meglio. Mario è un grande giocatore, spero lo capisca prima di smettere, ha ancora 27 anni. Con il mister andrei a cena, gli ho sempre obbedito, e ci siamo fidati delle sue scelte, accettandole. Ora spero che venga scelto il ct giusto, perché l'Italia deve tornare più forte di prima. In Qatar potrei avere 31 anni, sarebbe l'età giusta per vincere il Mondiale Ma ora dobbiamo ripartire da zero".