A Napoli l’Italia al femminile batte la forte Polonia. Vincono Charaabi, Nicoli, Carini e Galizia
di Giuliano Orlando
NAPOLI. Al PalaVesuvio di Napoli si è svolto l’incontro internazionale tra l’Italia e la Polonia, presentatasi con alcuni dei suoi migliori elementi. Otto gli incontri di alto livello. Visto che il sito federale, evidentemente oberato di lavoro, si è limitato a dare il risultato numerico senza citare un solo nome della nazionale ospite e non specificando l’esito degli incontri, mi è sembrato doveroso nei riguardi delle atlete che faticano e rappresentano l’Italia, entrare nel dettaglio. La Polonia, guidata dai tecnici Tomasz Dylak, Kamil Goinski, Ervin Uss e Jakub Sawicki, ha portato a Napoli otto atlete titolate a livello europeo e mondiale, finendo sconfitta di misura (9-7). Mentre l’Italia era guidata da Emanuele Renzini, responsabile di tutto il settore azzurro e Riccardo D’Andrea, oltre al fisioterapista Mattia Tranci. A fornirmi preziose informazioni del caso è stato Enrico Apa, già arbitro internazionale, che ha rappresentato l’Italia ai Giochi di Pechino 2008, col trionfo di Cammarelle, l’argento di Russo e il bronzo di Picardi. Oggi Apa fa il libero pensatore, resta un innamorato della boxe e assiste alle riunioni con lo spirito indipendente che lo ha sempre contraddistinto.
A lui mi sono rivolto, per un commento generale sul confronto, visto che era spettatore attento e cognito, per informare i lettori di Data Sport. Nei 50 kg. Giovanna Marchese, 23 anni, argento agli assoluti 2020 ad Avellino, che combatteva praticamente in casa ha pagato lo scotto dell’inesperienza a livello internazionale, contro Natalia Rok, 29 anni, mancina, titolare agli europei 2019 e 2022, che ha imposto la maggiore fisicità alla miglior tecnica dell’italiana. L’argento mondiale in carica Sirine Charaabi, nei 54 kg., conferma il livello raggiunto, imponendo la sua scelta tattica per tutto il match alla pur grintosa Sandra Drabik, titolare agli europei 2019, argento agli assoluti di Polonia 2022. Olena Savchuk (57), cede all’emergente Julia Szeremeta, campionessa polacca nei leggeri 2022, mancando forse di quella decisione offensiva che è stata la sua caratteristica. Piacevole vedere in azione la leggera mancina Rebecca Nicoli, in costante miglioramento, dominare l’esperta Sandra Kruk, 34 anni, presente agli europei 2019 e bronzo nel 2022, battuta 3-2 da Irma Testa in entrambe le edizioni, oltre che titolare ai mondiali 2022 a Istanbul. Campionessa polacca in carica nei 63.5. L’allieva di Giorgio Birardi, ha offerto boxe precisa e chirurgica nei colpi, anticipando e mandando fuori misura la rivale, sempre in affanno. Una prova molto convincente, che lascia sperare per l’appuntamento di Busto Arsizio nel 2024, che vale il ticket per Parigi a cinque cerchi. Sulla buona stadra la plurititolata casertana Angela Carini (66), rientrata dopo un periodo non facile, che si è imposta sulla quotata Aneta Rygielska, due volte argento europeo: nel 2019 battuta in finale dalla nostra Amato e nel 2022, dopo aver battuto la turca Surmeneli, oro iridato e olimpico, battuta in finale dalla tedesca Von Berge. Titolare ai mondiali 2022. Angela ha tirato fuori le unghie sapendo anticipare la polacca, molto mobile ma meno precisa del solito. Una vittoria importante sulla polacca più quotata della squadra. Nei 70 kg., la ventenne Chiara Saraiello è apparsa ancora immatura per avversarie come Barbara Marcinkowska, bronzo ai nazionali 2022, più smagata e forte. Melissa Gemini, 21 anni, europea da youth, viterbese dal grande temperamento, che insiste a combattere nei 75, senza averne la stazza, pareggia contro Ela Wojcik, 26 anni, una che in fatto di carattere non scherza: argento agli europei 2019 e 2022. Battuta entrambe le volte dall’irlandese O’Rourke, oro iridato 2022 nei 70 kg. Si è rivista nei 75 Jessica Galizia, veronese di 27 anni, bronzo agli assoluti di Pescara nel 2018, allieva di Massimiliano Duran che nell’occasione avrebbe meritato il successo contro la Amato e probabilmente il titolo. Chiamata in nazionale non trovò le motivazioni per emergere. Da qualche tempo si allena a Napoli e il responsabile azzurro Renzini le ha offerto l’opportunità di un rientro, che la Galizia ha onorato in pieno, battendo la più quotata Oliwka Toborek, argento ai mondiali 2022 negli 81 kg, mai preso parte agli europei che il solito ignorante, l’ha indicata addirittura campionessa a Porec nel 2022, dove i titoli valevano per le U22. A Napoli ha disputato una buona prova, aiutata dal fisico da vera peso medio, bene impostata e più decisa in attacco. Se son rose fioriranno. Cosa ne pensa della sfida Enrico Apa? “Visto il livello, meritava anche la ripresa televisiva federale, che purtroppo è mancata. Detto questo, mi complimento per la due giorni allestita a Napoli e con le italiane che hanno superato una Polonia in grande spolvero, giunta in Italia per vincere. Non ci sono riuscite per il valore delle azzurre e in particolare indico Sirine Charaabi, Rebecca Nicoli e Angela Carini grandi protagoniste. La prima ha ormai la personalità della campionessa che era il suo punto debole ed oggi è diventata una costante. L’argento mondiale l’ha resa sicura e sono sicuro che alla preolimpica di Busto, saprà superare l’esame per Parigi, che avrebbe meritato già a Cracovia, non fosse stata maltrattata dai giudici, contro la turca Akbas. Ero curioso di vedere all’opera Rebecca Nicoli, che reputo un grande talento. Temevo che la serie infinita di infortuni ne avessero condizionato il rendimento, invece ho rivisto la campionessa che attendevo. Può ancora migliorare, visto le sue qualità, ma certi spostamenti e rientri, la precisione e la consistenza dei colpi, mi fanno sperare in un suo ingresso ai Giochi e non solo con la presenza. Questo il mio parere. Brava anche Angela, sicuramente in ripresa, ma ancora da rivedere, considerato il suo potenziale e la sua esperienza. Stiamo parlando di un argento mondiale e campionessa europea. La Marchese sembra un po’ ferma sul piano del rendimento, bravina ma a certi livelli devi compiere il salto di qualità e anche credere in te stessa. Chiara Saraiello ha vent’anni e questo è stato il primo esame a livello internazionale, mentre in passato ha operato solo nelle categorie giovanili. Diciamo che ha fatto preziosa esperienza. Per Melissa il problema è quello di combattere in una categoria dove paga pedaggio non essendo la sua naturale. Carattere e qualità non le sono mai mancate. Purtroppo ha appetito robusto. Jessica Galizia ha fornito una buona prova, si tratta di capire se avrà la continuità di rendimento”.
Giuliano Orlando