Napoli, Mertens: "Conosco ogni angolo della città"

Pubblicato il 13 ottobre 2017 alle 13:05:47
Categoria: Serie A
Autore: Danilo Supino

Vedi Napoli e poi...te ne innamori. È una città unica, è l'effetto che fa a tutti, uno strano invaghimento. E Dries Mertens è l'ennesimo ad essere colpito da questa piacevole sindrome "Qualche mio collega ha rifiutato il club azzurro? Peggio per lui, allora: non saprà mai tutto quello che si è perso". Per un calciatore proveniente dal Nord Europa è tipico notare che "Con la città ho un rapporto diretto, in Belgio non ero affatto abituato ad un calore del genere".

"Di Napoli conosco ogni angolo, anche le zone dove mi sconsigliano di andare - aggiunge una motivazione particolare -Non ho figli e dunque passo meno tempo in casa, rispetto ai miei compagni Forse è per questo che ho legato in maniera speciale con la gente di Napoli. Mi piace quando entro in una pizzeria e vedo sulla parete la mia foto". All'ambiente sempre positivo della città partenopea, si è aggiunta la conoscenza di una guida e maestro che gli ha rivoluzionato il modo di giocare "Se sono migliorato grande merito è del calcio di Sarri, che sembra fatto su misura per me: amo giocare il pallone rasoterra e le triangolazioni veloci, i punti forti e distintivi del nostro Napoli. Sono nato centrocampista, poi ho fatto la punta esterna e a 30 anni ho iniziato a fare il centravanti. Sono cresciuto innanzitutto grazie alla continuità, che partendo spesso dalla panchina prima non avevo. E poi mi trovo benissimo con Lorenzo Insigne, con cui non devo più lottare per un posto: parliamo lo stesso linguaggio tecnico e siamo migliorati insieme". Il tormentone più grande tra tifosi e addetti ai lavori è solo uno "Scudetto? Le avversarie sono tante, ma la Juventus resta sempre la favorita per mentalità e qualità del suo organico. Il nostro primato in classifica non è una sorpresa, quest'anno siamo partiti per vincere lo scudetto. Come mentalità ci siamo avvicinati ai bianconeri, ora dobbiamo provare a limare la differenza di talento che c'è tra noi e loro"