Questa sera la partita è passata in secondo piano. Chiunque chiederà ad un tifoso del Napoli come è terminata la sfida di Europa League con il Rijeka, difficilmente riuscirà ad avere come risposta il risultato esatto. Questa sera si onora Lui, il capitano di mille battaglie, l'uomo che con le sue magie ha portato Napoli e il Napoli sul tetto d'Italia, riuscendo a sconfiggere lo strapotere del Nord, che da sempre umiliava anche calcisticamente il Sud. Un uomo arrivato da Villa Fiorito, una città dell'Argentina nei sobborghi di Buenos Aires, che probabilmente è alla stessa latitudine di Napoli, perché Maradona qui ha trovato casa e stasera nel suo stadio, quello che presto porterà il suo nome, è stato onorato come si fa con i grandi campioni. Lui che è stato il miglior giocatore di sempre, scomparso ad appena 60 anni, compiuti meno di mese fa, oggi lascia un vuoto immenso non solo tra i tifosi partenopei, ma tra tutti coloro che amano il gioco del calcio. Toccante il saluto, straziante il minuto di raccoglimento, che ha separato dal fischio d'inizio della sfida tra gli azzurri e i croati, assordante il coro dei tifosi che arrivava dall'esterno dello stadio, inneggiando al suo Re. Il silenzio del rettangolo verde rotto solo dal fischio d'inizio del direttore di gara, che da il via al match, con il Napoli subito pericoloso nei primi cinque minuti con due occasioni. La prima con Politano e la seconda con Demme dal limite, che conclude di pochissimo al lato. Il Rijeka si affaccia per la prima volta dalle parti di Meret all'8' con Tomecak, che prova il tiro dal limite che termina altissimo oltre la traversa. Il Napoli macina gioco e al 23' è Petagna ci prova, sfruttando un errato disimpegno della difesa croata. Il sinistro anche se potente è troppo centrale, e blocca senza problemi Nevistic. Quattro minuti più tardi gli azzurri costruiscono una ghiottissima occasione gol. Maksimovic ruba palla, scambia con Petagna che serve nel corridoio Politano. Inserimento dell'ex Inter, che con la punta prova ad anticipare Nevistic. Deviazione di piede e palla che arriva dalle parti di Maksimovic che prova a piazzarla con il piattone, ma la mira non è precisa e si spegne sul fondo. Poco dopo la mezz'ora Demme disegna una parabola perfetta, scucchiaiando nel cuore dell'area per Di Lorenzo. L'ex Empoli si ricorda di essere un difensore e a tu per tu sull'uscita di Nevistic, conclude sul corpo del portiere, dilapidando un'occasione d'oro per portare in vantaggio gli azzurri. Sul tramonto del primo tempo i partenopei beneficiano di un calcio d'angolo. Ghoulam come ai vecchi tempi prova a cercare la testa di Bakayoko. Il centrocampista si alza in cielo, ma il suo stacco finisce di pochissimo alto oltre la traversa. E' il preludio al gol del vantaggio, che arriva al 41'. Fa tutto Zielinski che si libera con un colpo di tacco, porta a spasso un paio di giocatori del Rijeka, entra in area e dal fondo mette al centro un pallone teso e rasoterra, che trova sul secondo palo Politano. L'esterno in estirada anticipa di punta Anastasio, che sfiora il pallone che termina in rete. La reazione dei croati arriva tre minuti dopo con una conclusione di Loncar dal limite. Si allunga Meret e devia in corner. Dagli sviluppi del corner, ancora Loncar protagonista con una conclusione potente, ma c'è nuovamente Meret a dirgli di no. Si chiude praticamente qui il primo tempo, con gli azzurri che tornano negli spogliatoi in vantaggio 1-0. La ripresa inizia con gli stessi schieramenti del primo tempo e con il Napoli che si rende subito pericoloso al 6', al temine di un'azione tutta di prima, che porta Demme al tiro. Il tedesco prova il destro, ma il pallone finisce di un soffio al lato. Per rivedere un'azione da gol bisogna attendere il 27', quando Di Lorenzo dalla destra pesca al centro Petagna. Ottimo il movimento dell'ex Spal, meno la conclusione al volo che termina sul fondo. Due minuti più tardi Maksimovic ha la palla buona per il raddoppio, ma il difensore appostato sul secondo palo, da due passi spreca incredibilmente colpendo l'esterno della rete. Alla mezz'ora il Napoli trova il raddoppio con due nuovi entrati. Insigne inventa e Lozano conclude. Il capitano alza la testa e serve sul taglio il messicano che controlla e sull'uscita del portiere lo batte. Lozano ancora pericoloso tre minuti dopo, con un bolide dal limite che finisce di poco alto oltre la traversa. Insigne, ispiratissimo, sfiora il tris al 37' su servizio di Ghoulam. Controllo del capitano e destro a giro, parato dall'estremo difensore del Rijeka. Ci prova anche Mertens, ma il tiro del belga è telefonato. Al 45' esatto, azione tutta di prima del Napoli, con Insigne che da il via alla giostra azzurra con un tocco di prima, scambio tra Fabian e Mertens, con la palla di ritorno del belga per il capitano, che sull'uscita di Nevistic di punta colpisce il corpo dell'estremo difensore. Nel primo dei tre minuti di recupero Lobotka dal limite chiama il portiere alla deviazione in corner, ed un minuto dopo ancora Insigne alla ricerca del sigillo personale, conclude col sinistro sul secondo palo. La mira, però, non è delle migliori e la palla si spegne sul fondo. Termina praticamente qui la gara, con il Napoli che liquida la pratica Rijeka con due reti, una per tempo, e in virtù del pareggio per zero a zero tra Az e Real Sociedad, vola al primo posto in classifica nel suo girone con 9 punti all'attivo.
NAPOLI (4-2-3-1)
Meret: 6.5 - Nel finale del primo tempo protagonista con due ottimi interventi, che consentono al Napoli di tornare negli spogliatoi in vantaggio. Nella ripresa si ripete, sempre allo scadere del tempo, negando al Rijeka il gol della bandiera.
Di Lorenzo: 5.5 - Ancora protagonista in negativo come contro il Milan. Il terzino, innescato da Demme, solo davanti al portiere conclude sul suo corpo dell'estremo difensore croato, sprecando un'occasione ghiotta.
Maksimovic: 6 - Qualche errore in fase di impostazione. Si segnala anche per una conclusione da buona posizione nel primo tempo. Il piattone, però, non è preciso e finisce sul fondo. Il difensore si ripete nella ripresa, ma anche qui non cambia la sostanza, e la conclusione termina sull'esterno della rete.
Koulibaly: 6.5 – Ottima prestazione per il senegale, che stasera indossa anche la fascia di capitano. Preciso nelle chiusure, puntuale negli inserimenti in fase offensiva.
Ghoulam: 5.5 - Torna in campo dal primo minuto nel ruolo che lo aveva consacrato nell'elité del calcio. L'algerino, però, è impacciato, quasi impaurito e spesso cade in errori veramente banali.
Demme: 6.5 - Regala ordine alla mediana azzurra. Veste anche i panni di assist man, quando con una scucchiaiata mette Di Lorenzo solo davanti al portiere.
Bakayoko: 6.5 - Buona la gara dell'ex Monaco, che fa filtro in mezzo al campo e spesso si propone anche in fase offensiva.
Politano: 6.5 - Regala il vantaggio agli azzurri, anche se in coabitazione con Anastasio, e consente al Napoli di chiudere in avanti il primo tempo. Nella ripresa corre tanto, fino a quando stremato, Gattuso non lo richiama in panchina.
Zielinski: 6.5 - Gioca tra le linee, provando a sfruttare la sua imprevedibilità e le sue accelerate. Ed è proprio da una delle sue giocate, che nasce il gol che porta in vantaggio il Napoli. Il polacco porta a spasso al difesa croata e dal fondo confeziona un assist al bacio per Politano sul secondo palo.
Elmas: 5.5 - Gioca troppo largo, pestandosi spesso i piedi con Ghoulam. Nel secondo tempo Gattuso lo sposta dietro Petagna, ma praticamente scompare dal campo, fino alla sostituzione con Insigne.
Petagna: 5.5 - In campo dal primo minuto al centro dell'attacco. Lotta su tutti i palloni, prova la conclusione in un paio di occasioni, ma la mira non è sempre delle migliori.
Insigne: 6.5 – Entra e subito regala una delle sue magie, con un lancio a tagliare tutto il campo, che smarca Lozano solo davanti al portiere, con il messicano che non può sbagliare. Nel finale sfiora per ben due volta la rete personale, ma la prima volta sbatte sul portiere in uscita e la seconda la mira non è delle migliori.
Lozano: 6.5 – Entra e subito si rende protagonista, prima con un assist al bacio sul secondo palo per Maksimovic, che spreca incredibilmente, e poi con una rete che regala il raddoppio al Napoli.
Lobotka: 6 – Gattuso lo manda in campo e lui mette le sue geometrie al servizio della squadra.
Mertens: 6 – Entra e si piazza alle spalle di Petagna, fino a quando l'ex Spal non esce per far posto a Fabian e il belga diventa nuovamente centravanti puro. Si segnala per una conclusione potente neutralizzata dal portiere.
Fabian: 6 – Lo spagnolo si piazza tra le linee nel ruolo di sottopunta, provando a sfruttare le sue grandissime doti tecniche.
Gattuso: 6.5 – Parte con un Napoli rivoluzionato rispetto alla gara con il Milan. Tornano le geometrie e il gioco che ha contraddistinto gli azzurri. Nel finale di tempo passa anche al 4-3-3 con l'inserimento di Fabian.
RIJEKA (5-4-1)
Nevistic: 6.5 - Compie un vero e proprio miracolo su Di Lorenzo, con un'uscita a braccia aperte, che chiude lo specchio al difensore azzurro.
Tomecak: 6 - Si rende spesso pericoloso sul lato sinistro del Napoli, soprattutto nel primo tempo.
Velkoski: 5.5 – Uno dei tre centrali tiene bene Petagna, più per demerito della punta azzurra, che per merito suo.
Galovic: 5 – Qualche sbavatura di troppo, soprattutto quando il Napoli accelera vengono fuori tutte le sue lacune.
Smolcic: 5.5 – Mezzo punto in più del compagno di reparto
Anastasio: 5 – Per un napoletano giocare in questo stadio, nella notte in cui si commemora Diego Maradona è il massimo. Forse l'emozione gli gioca un brutto scherzo, quando si perde Politano sul secondo palo, nell'occasione del gol del vantaggio azzurro, deviando anche il pallone in maniera impercettibile.
Muric: 6 – Abbastanza ispirato. Tutte le azioni di contropiede dei croati partono dai suoi piedi.
Cerin: 5.5 – Prova a fare filtro a centrocampo e a dettare i tempi quando ci riesce.
Loncar: 6.5 - Pericoloso sul finale del primo tempo, quando chiama in causa per ben due volte in meno di un minuto Meret, con due bolidi dal limite dell'area. Il migliore tra i croati.
Stefulj: 5 – Praticamente mai pericoloso, disinnescato dalla retroguardia azzurra. Spreca nella ripresa un ottimo contropiede orchestrato da Muric.
Andrijasevic: 5 – Come il compagno di reparto poco incisivo, un po' per demerito suo, un po' per merito della difesa del Napoli.
Yeteke: 5 – Incide poco sull'inerzia del match.
Braut: 5 – Entra per sostituire il disastroso Anastasio.
Rozman: 5 – Con una squadra imbottita di rincalzi, gioca una gara accorta con i suoi che riescono a tenere fino a quando il Napoli non decide di spingere sull'acceleratore.
Articolo di Massimiliano Grimaldi