Dopo la sconfitta nello spareggio contro la Svezia, molti senatori dell'Italia di fronte a uno dei fallimenti più drammatici della storia azzurra hanno pensato di chiudere la loro carriera in Nazionale. Uno di questi è stato Daniele De Rossi, la cui avventura sembrava essere arrivata al capolinea ma invece è stata solo un momneto di grande amarezza perchè avrebbe deciso di tornare a indossare la maglia dell'Italia.
Un fattore decisivo nella scelta del capitano giallorosso è stato l'arrivo in panchina di Roberto Mancini, un tecnico che stima molto le sue qualità e che ha chiesto subito la sua disponibilità per la costruzione del nuovo ciclo azzurro. De Rossi sarà dunque convocato per le due gare di Nations League contro Polonia e Portogallo, che si disputeranno il prossimo 7 e 10 settembre. De Rossi in realtà aveva dato il suo consenso a Mancini già a maggio, al momento della nomina del nuovo ct ma i due di comune accordo avrebbero deciso di posticipare le prime convocazioni per la nuova stagione, evitando così le poco significative amichevoli contro Arabia Saudita, Francia e Olanda per lasciare spazio ai giocatori più giovani.
Una chiamata quella di Mancini motivata dalla scarsa esperienza, evidenziata proprio nelle prime tre uscite, di un'Italia che dopo il crollo con la Svezia si è ritrovata a fare a meno di senatori come Buffon e Barzagli. L'altro leader Chiellini invece ha deciso di esserci ancora dopo un'iniziale fase di riflessione e il medesimo discorso vale per De Rossi, il cui vero obiettivo adesso sarà l'Europeo itinerante del 2020, che comincerà proprio allo stadio Olimpico di Roma.