“Siamo guariti? Non siamo mai stati malati ma bisogna fare meglio per tirarsi fuori da un momento difficile”. Il C.t. Roberto Mancini apre l’ultimo raduno della Nazionale nel 2018, prima di tuffarsi nel nuovo anno a caccia della qualificazione per l’Europeo itinerante del 2020.
Gli azzurri chiuderanno la Nations League sabato a Milano contro il Portogallo e sfideranno gli Usa in amichevole martedì prossimo a Genk, in Belgio: “Vogliamo continuare sulla strada intrapresa in Polonia e già avviata in amichevole contro l’Ucraina dove avevamo giocato bene ed eravamo stati propositivi ma c’è ancora da migliorare”.
Tiene banco il caso dei non convocati El Shaarawy, Belotti e Balotelli: “Non c’è nessun bocciato, né chi non è qui adesso né chi era con noi in passato e adesso non c’è, come El Shaarawy, e neppure chi non è mai stato convocato. Semplicemente abbiamo voluto convocare chi non conoscevamo. Belotti può fare meglio di quello che sta facendo adesso e può tornare a essere il giocatore di due anni fa”.
A proposito di sconosciuti, quantomeno in azzurro, questa è la prima volta per Tonali, Sensi e Grifo in nazionale: “Evani mi ha parlato benissimo di Grifo, che aveva già giocato in Under19 e Under21. È un’ala che può giocare a destra come a sinistra e volevo vederlo. Sensi ha qualità tecniche e può essere una buona alternativa mentre Tonali è molto forte, l’ho visto all’Europeo Under19. Gianluca Mancini non l’ho convocato perché c’è anche l’Under21, mica posso rubarli tutti a Di Biagio”.
Il caso Ventura: “Non posso commentare la sua scelta perché non conosco la situazione, ma mi dispiace. Speravo che il Chievo potesse essere l’occasione per rilanciarsi”.