Le sue idee sono chiare: "Deve essere quasi un obbligo andare al Mondiale, ci teniamo in maniera esagerata. Non andarci sarebbe, come dicono tutti, una catastrofe". Parolo non è certo un rimpiazzo, e lo ha dimostrato nelle ultime stagioni. Molto probabilmente scenderà in campo contro l'Albania, a causa delle defezioni per infortunio di Verratti e De Rossi. Al loro posto sono stati convocati Gagliardini e Cristante, ma sembra che sia porpio il laziale a dover essere schierato nella linea mediana da Ventura.
"La sconfitta in Spagna è servita. Ora abbiamo due partite per analizzare gli errori di Madrid e per preparare gli spareggi. Dobbiamo essere ottimisti perché l'Italia è sempre l'Italia. Si fa tesoro degli sbagli proprio per non ripeterli". 30 presenze tonde per lui e ancora 0 gol. Ad Euro 2016, accadde di nuovo che Parolo fu schierato in campo, in seguito ai diversi infortuni dei compagni di reparto."Il peso delle due partite è diverso, però l'analogia c'è. La differenza sta nei tempi di preparazione. Quattro giorni non sono la stessa cosa. All'Europeo c'era un concetto di gioco con idee acquisite e spostando i giocatori cambiava poco. Sono convinto che, se avessimo avuto 40 giorni, non avremmo avuto problemi anche con Ventura ad affrontare la Germania". Un passaggio doveroso anche sull'ottimo momento della Lazio "Parlare di squadra da scudetto per ora è un po' utopistico. Tireremo le somme più avanti. Comunque siamo diventando più forti, stiamo facendo la bocca al quarto posto".