L'Italia di Roberto Mancini è pronta ad esordire, con la prima amichevole di stasera contro l'Arabia Saudita. Ma si continua a parlare del fallimento azzurro a Russia 2018, e uno dei principali artefici della mancata qualificazione al Mondiale è stato Gian Piero Ventura. L'ex ct ha parlato a "Che tempo che fa", ospite di Fazio, rivelando un incredibile episodio risalente ancora al gruppo di qualificazione: l'ex tecnico di Bari e Torino aveva rassegnato le dimissioni da allenatore dell'Italia dopo la penultima giornata.
"Dopo l'1-1 con la Macedonia volevo andarmene - dice Ventura - avevo anche presentato il mandato alla Federazione, che però non l'ha accettato. Me ne sarei andato anche in caso di qualificazione: non si poteva lavorare. Tutti chiedevano le mie dimissioni dopo la sconfitta contro la Spagna, c'è stata una delegittimazione esterna che non ha consentito di proseguire in modo giusto. Quella interna c'era già stata dopo la nomina di un direttore tecnico diverso da me, come mi aveva detto Tavecchio. Dovevo dimettermi dopo Madrid, l'ho fatto con la Macedonia e l'avrei fatto contro la Svezia, ma sono stato l'unico a metterci la faccia, diventando l'unico colpevole di un sistema in realtà malfunzionante". Adesso, toccherà a Mancini tentare di risollevare l'Italia: "Spero che sia messo in condizione di lavorare, gli auguro di avere a che fare con persone che dicono ciò che pensano, perché con me non è stato così. Fa male non vedere l'Italia ai Mondiali, è una delusione che mi porterò sempre dietro, tiferò per la Nazionale fino alla fine". Nonostante un ciclo difficile alla guida dell'Italia, però, Ventura non ha voglia di smettere di allenare. "Voglio ancora mettermi in gioco - dice l'ex Torino - perché 3 mesi non possono cancellare 35 anni di carriera. Risponderò sul campo, spero ci sarà la possibilità di tornare".