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L'Nba torna alla normalità dopo la stagione corta a causa del lockout dell'inverno 2011 e le Olimpiadi estive a Londra. Un 2012 targato LeBron James visto che il 'prescelto' ha finalmente trovato la sua corona conquistando il tanto agognato primo titolo della carriera con i Miami Heat, superando 4-1 in finale gli Oklahoma City Thunder. Un paio di mesi dopo LeBron, con Kevin Durant e Kobe Bryant, è stato l'uomo copertina di Team Usa, che ha conquistato l'oro olimpico, scontato secondo molti, ma che ha sottolineato per l'ennesima volta chi sono i padroni del gioco e chi è il giocatore più forte del pianeta.
La offseason ha portato molti cambianti all'interno della Lega, parecchie star hanno cambiato maglia e la regular season promette spettacolo. Davanti a tutti, non fosse altro perché sono i campioni in carica e perché hanno James, Wade e Bosh, ci sono i Miami Heat, che hanno aggiunto due super veterani come Rashard Lewis e soprattutto Ray Allen, il miglior tiratore da tre della storia del gioco. A Est la concorrenza non sembra all'altezza: i Boston Celtics hanno conservato Rondo, Pierce e Garnett, hanno aggiunto Jason Terry e scommettono sulla gioventù di Jared Sullinger; i New York Knicks puntano sulla star Carmelo Anthony e sull'esperienza di Jason Kidd; gli Indiana Pacers hanno un nucleo consolidato con Danny Granger come stella e poi c'è curiosità per i nuovi Brooklyn Nets, sbarcati in città dalla periferia. C'è entusiasmo nell'ambiente e la squadra è di ottimo livello, con Deron Williams e Joe Johnson come leader. I Chicago Bulls partono dietro: è arrivato Marco Belinelli, ma l'infortunio di Derrick Rose, fuori almeno fino a marzo, preclude sogni di titolo.
La minaccia arriva da Ovest. I Los Angeles Lakers hanno costruito un Dream Team, firmando il regista veterano Steve Nash e scambiando Andrew Bynum per Dwight Howard, il 'Superman' ex Orlando Magic. Con Kobe Bryant, Pau Gasol e Metta World Peace già in dote, hanno aggiunto anche ottimi supporti come i tiratori Jamison e Meeks. Se non implodono, sono destinati alle Finals. I Los Angeles Clippers di Chris Paul e Blake Griffin, collaudato duo, hanno aggiunto l'esperienza di veterani come Grant Hill, Jamal Crawford e Lamar Odom mentre i San Antonio Spurs restano gli stessi di sempre, con Tim Duncan, Tony Parker e Manu Ginobili. I neroargento sono 'vecchi' ma possono ancora dire la loro. In prima fila ci sono anche gli Oklahoma City Thunder, finalisti 2012: Durant, Westbrook e Ibaka sono delle star, ma la cessione del 'Barba' James Harden rischia di avere rotto gli equilibri. Hanno tantissimo talento – occhio ai giovani Jeremy Lamb e Perry Jones III – ma devono prima riassettarsi. La sorpresa potrebbe arrivare dai Denver Nuggets di Danilo Gallinari, squadra giovane, atletica, con l'esperienza giusta e l'aggiunta di un all star come Andre Iguodala, anche lui oro a Londra.
La strada che porta al titolo è lunghissima, 82 partite di regular season più almeno 16 di playoff: 8 intensi mesi di pallacanestro al massimo livello tecnico e spettacolare.