L'All Star Game dei record resta ad Ovest: Curry e soci si confermano campioni battendo 196-173 le stelle dell'Est in un match che fa registrare il
È la leggenda dei Lakers, al di là dei 10 punti realizzati, il protagonista indiscusso del primo All Star Game giocato al di fuori degli Stati Uniti: Toronto, dopo l’ omaggio a i canadesi James Naismith (inventore della pallacanestro), Steve Nash (due volte MVP nell’All Star Game), Drake (vincitore dei Gram my) e l’inno nazionale cantato da Nelly Furtado, gli riserva un lungo applauso con due video-tributo commoventi.
Se Dwyane Wade dirà che “tutti noi, a un certo punto della nostra vita, avremmo voluto essere Kobe Bryant”, LeBron James, 13 punti giusti per sorpassare proprio Kobe nella storia dell’All Star Game (291 contro i 290 di Black Mamba), incorona il rivale: “So quanto per lui sia stato travolgente quest’anno - dice il leader dei Cavs - ma i nostri fan in tutto il mondo, negli Stati Uniti come qui a Toronto, lo hanno ripagato con un grandissimo rispetto. Ed è tutto meritato”.
Il resto della notte è una partita senza difese, con Kobe che si diverte a giocare con i suoi eredi: con 30 punti, 8 rimbalzi e 5 assist, Russell Westbrook è l’MVP per il secondo anno consecutivo, me ntre Paul George (41 punti con 9/19 da tre) si ferma a una sola lunghezza dal record del leggendario Wilt Chamberlain, indimenticata stella di Philadelphia e Lakers. Curry, invece, ne fa “solo” 26, ma al meno si prende la rivincita dall’arco sull’amico e compagno di squadra Thompson (6/13 contro 3/10), vincitore oil giorno prima della gara da 3 punti. Finisce 196-173 per l’Ovest, che si aggiudica così il sesto titolo nelle ultime sette edizioni della competizione. E il dominio sull’ Est , con stelle quali Curry , Durant , Westbrook e Leonar d, potrebbe durare ancora a lungo.