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Dopo Oklahoma, anche Boston fa il colpaccio. A ventiquattro ore di distanza dal successo in Texas dei Thunder, in vantaggio 3-2 sui San Antonio Spurs a Ovest, i Celtics sovvertono il fattore campo nella serie di finale della Eastern Conference contro i Miami Heat. All'AmericanAirlines Arena i verdi di coach Doc Rivers vincono 94-90 e domani notte, sul 3-2 in proprio favore, potranno giocarsi l'accesso all'ultimo capitolo della stagione Nba tra le mura amiche.
Non è bastato alla franchigia della Florida il rientro di Chris Bosh, parzialmente recuperato dai problemi alla schiena: 9 punti e 7 rimbalzi, un apporto che però si è avvertito solo all'inizio, quando gli Heat sono stati avanti 31-18. Nel terzo quarto il rientro degli ospiti, sospinti dalla strepitosa prestazione sotto canestro di Kevin Garnett - 26 punti e 11 rimbalzi - e dall'intelligenza di Rajon Rondo, che ha tirato male e si è preoccupato di dispensare assist (alla fine 13) ai compagni più in vena.
Finale da batticuore: LeBron James, sempre un fattore con 30 punti e 13 rimbalzi, nell'ultimo quarto è restato senza segnare per 8 minuti. Ma ha preso il suo posto Dwyane Wade, che ha risposto alla tripla di Mickael Pietrus con la solita scorribanda in zona pitturata. I due punti dell'85-85. Palla a Paul Pierce, non a caso soprannominato "The Captain" e "The Truth", ovvero "Il capitano" e "La verità": prima fallo subito e due liberi a segno, quindi una tripla da fantascienza sulla strenua difesa di LeBron. Il break decisivo, al quale Miami non ha più saputo rispondere.
Dovrà riuscirci fra due giorni, al TD Garden, per evitare un altro fallimento. La corazzata di Spoelstra, la squadra dei Big Three, dell'MVP della stagione regolare si sta dissolvendo. Se gli Heat si sentono davvero i più forti, è ora di dimostrarlo.