Nba: c'è un po' di Italia nel campione Kobe Bryant

Pubblicato il 13 aprile 2016 alle 08:00:34
Categoria: NBA
Autore: Redazione Datasport.it

Kobe Bryant e l'Italia, un legame da sempre vivo nel campione nato a Philadelphia e diventato una leggenda Nba in maglia Los Angeles Lakers. Un legame che lo ha reso diverso dai suoi coetanei americani, cresciuto all'interno di una famiglia agiata a seguito del padre Joe, uno che in serie A negli anni 80 faceva onde dal 1984 al 1991 vestendo le casacche di Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia.

In queste tappe il giovane Kobe è cresciuto con gli usi e costumi italiani, andando a scuola, imparando la nostra lingua che tutt'ora parla in maniera impeccabile, affezionandosi ad una squadra di calcio, il Milan nella fattispecie, e costruendo qualche amicizia che ancora oggi è viva. Già da allora giocava con le piccole rappresentative giovanili e lì si vedeva che era diverso, che era uno 'in missione', un bambino che viveva per la pallacanestro e ogni che volta che andava in campo sfogava questa sua incredibile ossessione. Ossessione che lo ha portato ad essere la legggenda che tutti oggi celebrano, il vincente, il Black Mamba, con i suoi pregi e i suoi difetti.

Ma nonostante tutto, i successi coi Lakers, i riconoscimenti individuali, le medaglie d'oro olimpiche con Team Usa, il legame tra Bryant e l'Italia non si è mai affievolito, anzi. Ha dato alle figlie due nomi italiani, Natalia Diamante e Giannamaria-Onore, avute dalla moglie Vanessa Laine, sposata nel 2001. Diverse volte è tornato in Italia, non solo per tour promozionali con lo sponsor tecnico Nike (ottobre 2011 l'ultima volta), ma anche in vacanza, nel 2013 a Positano e nella primavera del 2015 a Milano per lo shopping e poi in Toscana, a Pistoia, Firenze, Empoli e Pisa, con tanto di selfie insieme alla moglie sotto la Torre.

Infine l'affetto per la maglia azzurra, di calcio ma anche di basket. Dopo aver respinto a malincuore gli inviti per chiudere la carriera cestistica in Italia, Bryant ha ricevuto in dono dalla Federazione una canotta della nazionale e lui ha risposto con la solita enorme gentilezza: "Sono a disposizione del presidente Petrucci e del ct Messina. Faremo tanto per il basket italiano. Forza azzurri".