L'Nba ha preso una decisione importante e inaspettata per rivitalizzare il Rookie Game o Rising Stars Challenge che sia, l'evento del venerdì che apriva ufficialmente l'All Star Weekend. In vista del fine settimana delle stelle a New York (13-15 febbraio) la Lega del commissioner Adam Silver ha infatti implementato un nuovo formato: basta partita tra i primo anno contro i secondo anno ma un interessante match con i giocatori al primo e secondo anno americani contro i corrispettivi internazionali, un vero e proprio Usa-Resto del Mondo.
Al Barclays Center, casa dei Brooklyn Nets, si sfideranno due squadre molto interessanti e con grande voglia di vincere, con da una parte talenti del calibro di Michael Carter-Williams, Nerlens Noel e Victor Oladipo, e dall'altra ragazzi desiderosi di farsi notare come il greco Giannis Antetokounmpo, il canadese Andrew Wiggins, numero 1 dell'ultimo Draft, e il montenegrino Nikola Mirotic, ex Real Madrid.
I 10 giocatori americani e i 10 internazionali verranno selezionati dagli assistant coach delle 30 squadre Nba, che avranno a disposizione un voto ciascuna. Entrambi i roster saranno formati da quattro guardie, quattro giocatori di frontcourt, e due indipendentemente dal ruolo. Ciascun team dovrà inoltre includere un minimo di tre giocatori del primo anno e di tre del secondo anno, tra i 10 posti disponibili. Gli head coach di ciascun team verranno scelti tra gli assistenti allenatori delle squadre dell’All-Star Game 2015.
Questa decisione della Nba va inevitabilmente nella direzione del concetto di Global Game che la pallacanestro è, considerando che in questa stagione, nelle 30 franchigie, c'è un numero record di 101 giocatori internazionali, provenienti da 37 nazioni, un numero più che raddoppiato dal 2000-01 (45 giocatori stranieri) e quasi quintuplicato dal 1990-91 (12).