La favorita è senza dubbio Miami. Dopo la finalissima persa contro Dallas, Spoelstra e i suoi ragazzi si ripropongono con un anno in più di esperienza alle spalle per vincere finalmente il benedetto anello che manca a LeBron James, il giocatore più dominante della Lega. Oltre ai 'big three' Wade, il già citato James e Bosh, gli Heat possono contare su uno Udonis Haslem a pieno regime (lo scorso anno era infortunato per gran parte della stagione) e su Shane Battier, arrivato dai Grizzlies per dare un ricambio dalla panchina. Fiducia a Mario Chalmers come playmaker dopo i buoni playoff dello scorso anno. A contendere la finale a est ci saranno i Chicago Bulls: Derrick Rose, il più giovane Mvp della storia dell'Nba, sarà coadiuvato dalla guardia ex Detroit Rip Hamilton, non più giovanissimo, ma che colma l'unico ruolo 'scoperto' nel quintetto di coach Tom Thibodeau. Per il resto Deng e Noah vogliono riconfermarsi, così come Boozer vuole esplodere definitivamente.
Poco più indietro troviamo Boston e New York. I trifogli sono sempre temibili, pur avendo un roster stagionato. Confermato infatti il quintetto base dello scorso anno, con Rondo e Allen nel backcourt, il capitano Paul Pierce, il sempiterno Kevin Garnett e Jermain O'Neal come centro. Lo sfortunato Jeff Green, teorico sesto uomo, starà fuori tutta la stagione per un problema al cuore, e allora toccherà a Brandon Bass, arrivato da Orlando, provare a cambiare l'inerzia delle gare dalla panchina. A New York per Mike D'Antoni è pronto un quintetto da urlo: presi Baron Davis (e Mike Bibby come backup) nel ruolo di playmaker e Tyson Chandler dai Mavericks come centro, i Knicks possono davvero puntare in alto, con l'auspicabile intesa tra le due superstar Amar'e Stoudemire e Carmelo Anthony.
Possono dire la loro per un posto ai playoff i Philadelpia 76ers, immutati dalla scorsa stagione dove sono arrivati alla postseason grazie ad un interessantissimo gruppo di giovani (Young e Turner su tutti), mentre i New Jersey Nets baseranno tutto il gioco sull'asse tra la superstar Deron Williams e il giovane centro Brook Lopez, che vedrà dalla panchina i primi due mesi di stagione per una frattura al piede (aspettando Dwight Howard). Proprio il lungo di Orlando determinerà le fortune dei Magic, molto più indietro rispetto alla scorsa stagione. Gli Atlanta Hawks perdono la guardia Jamal Crawford, ma la sostituiscono con l'ex All Star Tracy McGrady, mentre si attendono buone cose anche dagli Indiana Pacers, pronti per una stagione di grande livello con il leader Danny Granger affiancato dal nuovo acquisto David West (in arrivo dagli Hornets).
Le cenerentole a Est sono le solite: i Toronto Raptors di Bargnani sono ancora destinati a soffrire, non avendo trovato tante alternative all'azzurro sotto canestro (sbarcherà in Canada solo il prossimo anno il big man lituano Valanciunas). I Bobcats del proprietario Michael Jordan faranno molto affidamento sui due rookie scelti al draft: il play Kemba Walker e l'ala grande Bismack Biyombo. Speranze giovani anche per i Cleveland Cavaliers, fanalino di coda della scorsa regular season e distrutti dopo l'addio di James: la franchigia riparte dalla prima scelta del draft, Kyrie Irving. I Milwaukee Bucks cercano di uscire dall'anonimato grazie all'asse play-centro tra Brandon Jennings (ex Roma) e Andrew Bogut, mentre i Wizards faranno leva sul sophomore John Wall, già uomo franchigia a Washington. Infine i Pistons ripongono grandi speranze in Brandon Knight, a detta di molti uno dei giocatori più forti usciti dall'ultimo draft.