Domani notte comincia lo show: all'American Airlines Arena di Miami si alza il sipario sulle Nba Finals, che per la terza stagione consecutiva vedranno i protagonisti i Miami Heat. Quest'anno lo scoglio da superare nella conquista del secondo titolo di fila si chiama San Antonio Spurs: la squadra di Popovich ha avuto un ritmo impressionante nei Playoff, sbarazzandosi con un 4-0 di Lakers e Grizzlies, mentre sono servite sei gare - con qualche affanno di troppo - per avere ragione degli ottimi Warriors.
Merito di questa marcia trionfale le prestazioni super di Tim Duncan: il caraibico, a 37 anni suonati, ha letteralmente dominato qualsiasi avversario gli si parasse davanti, chiedere informazioni ai fratelli Gasol. Grazie alla sua esperienza ed ad una forma fisica ritrovata, il numero 21 neroargento diventa la prima minaccia da disinnescare per gli Heat, che nella serie precedente contro Indiana hanno sofferto tantissimo a rimbalzo la supremazia dei lunghi di Vogel, Hibbert su tutti. Altro punto fondamentale: la stanchezza accumulata dagli Heat nella logorante serie contro i Pacers. "King James" è in forma smagliante, con una media di quasi 30 punti a partita in questi Playoff, mentre Wade e Bosh, a parte la scorsa Gara 7, hanno dovuto convivere con brutte serate al tiro ed infortuni che ne hanno abbassato il rendimento.
L'arma in più per la squadra di Spoesltra sta nel fattore campo: Miami giocherà le prime due gare in casa e, se riuscirà a portarle a casa entrambe, nelle due trasferte più una eventuale a San Antonio la pressione sarà tutta sulle spalle di Duncan e compagni, che non potranno permettersi passi falsi. Gli Spurs hanno perso una sola partita in casa in tutti questi Playoff, nella serie contro Golden State, ma all'AT&T Center non è ancora passato Lebron James.