Nel weekend le parti, proprietari delle franchigie Nba e associazione giocatori, non si sono avvicinate sulla questione del lockout. Il tempo stringe, trovare un accordo per il rinnovo del contratto collettivo in tempi brevi è necessario per salvare il regolare inizio della stagione, previsto per il primo di novembre. "Questa è una giornata importante", ha detto Derek Fisher, playmaker dei Los Angeles Lakers ma soprattutto presidente del sindacato dei giocatori. Venerdì e sabato i colloqui, durati ore, non hanno portato a nulla di fatto; la speranza è che qualcosa si smuova oggi. "Ci sarà molta pressione su tutti noi, Ci assumeremo le nostre responsabilità e vedremo quello che ne potrà uscire", ha aggiunto Fisher, dopo quasi cinque ore di discussioni nella giornata di ieri.
Il commissioner Nba David Stern insiste dicendo che tra le parti "c'è un abisso" perchè le richieste dei proprietari (un tetto salariale rigido e la fetta più grande dei ricavi), sono diametralmente opposte a quelle dei giocatori (un tetto salariale flessibile che conceda delle eccezioni per sforarlo e il mantenimento del 54% dei guadagni delle franchigie). Alla risoluzione o meno del lockout è legato il futuro "italiano" di giocatori come Danilo Gallinari ma soprattutto Kobe Bryant, che attende di sapere cosa succederà prima di firmare con la Virtus Bologna.