Anche Golden State s'inchina a sua maestà il Re. La miglior prova stagionale di LeBron James (42 punti, 11 rimbalzi e 5 assist) vale a Cleveland il prestigioso successo, 110-99, contro i Warriors leader di classifica ad ovest. Senza l'infortunato Kevin Durant, Oklahoma City si arrende invece dopo un overtime a Phoenix: non basta la tripla doppia di Russell Westbrook (39 punti, 14 rimbalzi, 11 assist), i Suns di un grande Eric Bledsoe vincono 117-113.
Supersfida alla Quicken Loans Arena di Cleveland, i Cavs confermano lo straordinario momento di forma e fermano la corsa di Golden State trovando la 18esima vittoria nelle ultime 20 gare di regular season. Prestazione mostruosa di LeBron James, che in un clima da playoff ritrova le sue certezze, piazza il season high da 42 punti, 11 rimbalzi e 5 assist e fa un significativo passo in avanti anche nel ranking virtuale di Mvp dell'anno: "Devo cercare di essere il migliore per i miei compagni - le parole a fine gara del 'Re' -, per quei 14 ragazzi che incontro ogni giorno negli spogliatoi. Quando sono sul parquet, devo fare ogni cosa per far vincere la squadra". La nota negativa della serata, per coach David Blatt, è senza dubbio l'infortunio alla spalla sinistra per Kyrie Irving, autore di 24 punti in 38 minuti.
Chi non può ribattere a James, a causa di un nuovo infortunio, è Kevin Durant. Ci pensa allora Russell Westbrook ad agire da leader per i Thunder: ma la sua tripla doppia allo Us Airways Center di Phoenix non basta per avere la meglio dei Suns, che vincono 117-113 al primo overtime dopo una lunga maratona non certo adatta ai deboli di cuore. Sfiora la tripla doppia anche Eric Bledsoe, che manca il traguardo per un solo assist: 28 punti, 13 rimbalzi e 9 passaggi vincenti per la guardia di Birmingham. Decisivi, alla fine, sono i due liberi di P.J. Tucker che fissano i 4 punti di vantaggio con cui Phoenix porta a casa il nobile scalpo dei Thunder.