Non se lo aspettava un colpo così dai 'suoi' Los Angeles Lakers Phil Jackson. Il 'Maestro Zen', fermo da un anno per l'operazione all'anca, era pronto a tornare in pista dopo l'esonero di Mike Brown, ma a sorpresa la dirigenza gialloviola ha puntato su Mike D'Antoni. "Meritavo più rispetto! - dice Jackson, 11 titoli Nba in bacheca, al Los Angeles Times - Sabato mattina io, il vicepresidente Jim Buss e il gm Mitch Kupchack abbiamo discusso per un'ora e mezza. Non abbiamo parlato di contratto, ma ci siamo salutati con una stretta di mano, d'accordo che avrei avuto fino a lunedì per far conoscere loro la mia decisione. Ma avevo detto loro che ero fiducioso sul fatto di poter svolgere il lavoro".
La società gialloviola ha agito diversamente, per la delusione di Jackson: "Domenica a mezzanotte sono stato svegliato da una telefonata di Mitch Kupchak. Mi ha detto che i Lakers avevano fatto firmare a Mike D'Antoni un contratto di tre anni e che pensavano che fosse lui il coach più adatto alla squadra. La decisione ovviamente spetta a loro. Io sono gratificato dall'ondata di supporto ricevuta dai tifosi dei Lakers che hanno applaudito il mio ritorno: è la ragione principale per cui ho considerato la possibilità di tornare".
Infine il coach, fidanzato con Jeannie Buss, sorella di Jim e figlia del gran capo Jerry, ribadisce la sua amarezza e smentisce le voci sulla richiesta di un contratto da 15 milioni l'anno e di non andare in trasferta: "Vorrei che le cose fossero state gestite in modo più chiaro. Sarebbe stato più rispettoso per tutte le persone coinvolte. Ero pronto a tornare perché si tratta di Los Angeles, dei Lakers, dei giocatori che ho allenato. E' la squadra della mia compagna. Per me era una questione di famiglia. E poi questo team ha davvero talento".