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The King is back. LeBron James si rimette in testa la corona e trascina Cleveland al successo contro Boston: finisce 122-121 con 41 punti dell'ex Miami. Dopo sei ko consecutivi si risvegliano i Nuggets di Gallinari che superano Indiana, 12 centri per l'azzurro. Vincono pure San Antonio e Detroit, con Belinelli ancora infortunato e Datome lasciato in panchina. Houston ok con i 35 di Harden, a New York non bastano i 46 di uno scatenato Anthony.
Superata la comprensibile emozione per il ritorno a casa che ne ha condizionato il rendimento nelle prime uscite stagionali, James torna fenomeno e trascina Cleveland sul parquet di Boston. Partita complicata per i Cavaliers che ad inizio del quarto periodo sono sul -19 (103-84): a quel punto sale in cattedra Irving (27), seppur i 7 punti consecutivi decisivi per il sorpasso (dal 118-113 al 118-120) li metta a referto proprio LeBron. Dominio assoluto invece dei Nuggets che demoliscono Indiana 108-87: buona la prova di Galliani che parte dalla panchina ma chiude con 3/4 dall'arco.
Non c'è traccia invece di Belinelli e Datome nei successi di San Antonio e Detroit: gli Spurs infliggono ai Lakers l'ottava sconfitta in nove partite (80-93), mentre i Pistons fanno il colpaccio sul campo di Okc vincendo 96-89 al supplementare con i 29 punti di Jennings. Non bastano invece i 46 centri dell'inarrestabile Anthony per evitare a New York il settimo ko di fila: i Jazz espugnano il Madison Square Garden col buzzer-beater di Trey Burke. Vittoria più complicata del previsto per Houston contro Phila (88-87), ancora decisivo Harden. Chiudono il programma della notte la nuova battuta d'arresto di Miami contro Atlanta (114-103), i successi interni di Orlando e New Orleans contro Milwaukee (101-85) e Minnesota (139-91) e il colpo di Charlotte in casa dei Suns (95-103).