Un vincente nato come Kobe Bryant non digerisce mai troppo facilmente una sconfitta. "Non sono la persona più paziente del mondo e questa non è la franchigia più paziente del mondo, perché ai Lakers si tratta solo di vincere i titoli. Dobbiamo trovare il modo di tornare presto a vincere, pensare a cosa abbiamo bisogno per migliorare e ciò che vogliamo. Non è come quando i Bulls batterono i Pistons e i Pistons sparirono per sempre. Io non mi nascondo dietro la mia ombra, non mi nasconderò mai e i Lakers non si nasconderanno", ha detto l'asso di Los Angeles dopo la scofitta in gara 5 contro gli Oklahoma City Thunder che è costata l'eliminazione dai playoff Nba.
Bryant ha segnato 42 punti, ma non sono bastati: "E 'difficile e frustrante, perché eravamo in partita, ma Oklahoma è una grande squadra. Il futuro? E' chiaro che non ho 21 anni ma 33. Quando sono in campo non sento il peso degli anni ma poi capisco che la fine della carriera si avvicina sempre di più. Questo però mi dà una carica, una fame e un'impazienza di vincere che cresce ogni giorno di più".
Ora per i Los Angeles Lakers arriva il momento di fare un bilancio e capire come muoversi in estate per migliorare la squadra. "Qualunque cosa accadrà, l'inferno o un diluvio, noi ci saremo. E' difficile dire ora cosa ci manca ma ho fiducia nel gm Kupchack e nel suo lavoro. Negli ultimi dieci anni ha costruito squadre vincenti quindi penso che torneremo fin da subito a competere per il titolo", ha concluso Bryant, che in estate sarà a Londra per difendere l'oro olimpico con Team Usa.