Dopo il grave infortunio torna a parlare Paul George, la stella degli Indiana Pacers che si è procurato la frattura di tibia e perone a Las Vegas con Team Usa a fine luglio e che salterà molto probabilmente tutta la prossima stagione Nba. "Ho visto il video dell'infortunio solo una volta e non lo farò più. Mi sembrava che la mia gamba fosse cosparsa di benzina e che qualcuno gli avesse dato fuoco. Ho capito che l'infortunio era grave quando ho visto l'osso che spuntava dalla gamba. Ero sotto shock, non potevo credere stesse capitando a me", ha detto George.
L'asso dei Pacers ha voluto cancellare gli attacchi alla nazionale americana: "Trovo ingiuste le critiche piovute addosso a Team Usa. E' stato solo un terribile incidente. E alle Olimpiadi 2016 voglio esserci". Per il futuro ha detto: "Da questo infortunio tornerò di sicuro. E' solo un piccolo ostacolo, una cosa che mi renderà più forte. C'è la chance che io non giochi quest'anno, lo so, ma se il recupero procederà bene e avrò la chance di tornare in campo quest'anno lo farò di sicuro. Intanto posso guardare il gioco con più calma, studiarlo per capirlo meglio. E fare da mentore ai nostri giovani".
Di certo sarà una grossa perdita per Indiana e lo sa bene il californiano: "Mi sento un po' colpevole. Ma Indiana è ancora competitiva, i tifosi non devono perdere la speranza. C'è lo stesso impegno di sempre, e i miei compagni sono già al lavoro per migliorare". In chiusura George ha parlato del cambio di numero di maglia coi Pacers, dal 24 al 13: "Avevo già pensato di cambiarla dopo il mio primo anno, ma ero un po' superstizioso anche perché portavo il 24 in onore di Kobe. Ma penso da tempo che PG-13 (la sigla che negli Usa significa programma non adatto ai minori di 13 anni, ndr) sia il nomignolo adatto per abbracciare in pieno il ruolo di giovane star della Nba".