New York vuole ripartire e per farlo, dopo l'ennesima stagione sciagurata, ha scelto di affidarsi al migliore di tutti: Phil Jackson, ufficializzato oggi come nuovo presidente dei Knicks. L'ex coach, vincitore di 11 titoli in panchina, torna nella franchigia dove è cominciata la sua avventura da giocatore con un unica pretesa: pieni poteri organizzativi per costruire la nuova squadra e nessuna interferenza esterna al suo operato.
Richieste non da poco, considerando anche che Jackson non ha alcuna esperienza come general manager, ma che la dirigenza dei Knicks non ha avuto problemi ad assecondare pur di poter arruolare l'uomo che negli anni da allenatore ha saputo conquistare il record assoluto di 11 anelli Nba: sei con i Chicago Bulls di Michael Jordan e cinque con i Los Angeles Lakers di Kobe Bryant, chiudendo la sua carriera nel maggio 2011 con la più alta percentuale di successi nella storia del basket americano: 70.4% di partite vinte. Numeri da record assoluto. "Vogliamo restare fedeli alla tradizione, ma guardando al futuro - e' stato il 'manifesto' con cui Jackson si è presentato ai nuovi tifosi -. E' bello tornare dove ho cominciato la mia vita nel basket".
Al momento i New York Knicks occupano un deludente nono posto nella East Conference con 27 vittorie e 40 sconfitte. Nonostante una 'striscia' in corso di sei successi, restano a quattro vittorie da Atlanta, che occupa l'ultimo posto utile per partecipare ai playoff. I Knicks contano sul carisma e sulla 'stravagante' filosofia di Jackson, soprannominato negli anni 'Maestro Zen' per le sue simpatie verso il buddismo e le filosofie orientali, per tornare a costruire una squadra vincente. Primo obiettivo del neo presidente sarà convincere la stella Carmelo Anthony a restare nella Grande Mela: "Melo - ha detto Jackson - è uno dei migliori realizzatori dell'Nba e non può che fare parte dei miei programmi per il futuro".