In attesa della partita, che chiuderà il weekend milanese della Nba, i Boston Celtics hanno agitato, come autentiche popstar, il sabato pomeriggio del capoluogo meneghino. Sotto un sole decisamente poco autunnale, una nutrita folla di appassionati ha gremito piazza Duomo, dove è stata allestita un'autentica cittadella targata Nba, la Fan Zone, con un campo centrale con tribuna e un palco, tanti campi laterali dove si è giocato il tre contro tre e un villaggio di stand degli sponsor, dove si poteva provare nuovi videogiochi e fare foto con la maglia del campione preferito.
Il sabato pomeriggio è iniziato con l'intervento della truppa targata EA7 Emporio Armani Milano: coach Sergio Scariolo, con Giachetti, Bouroussis e Melli, si sono intrattenuti per foto e autografi. Il clima è però divenuto rovente quando, dal nulla, è sbucato da corso Vittorio Emanuele un certo Paul Pierce, leader e capitano dei Boston Celtics. Occhiali da sole, tablet in mano, è passato tra la folla festante e si è diretto al palco, dove poi ha firmato qualche autografo e ha fatto qualche foto. Rumors dicono che sia uscito dall'albergo senza permesso, visto che, a causa della sconfitta contro il Fenerbahce, è stato annullato l'allenamento al Forum e i giocatori sarebbero dovuti rimanere chiusi in camera per punizione.
Sono usciti, con regolare permesso, i giovani Celtics, Dionte Christmas, Kris Joseph, Fab Melo e Jared Sullinger. I quattro ragazzi, con Fotsis, Chiotti e Stipcevic di Milano, hanno giocato con grande gioia insieme ai ragazzi meno fortunati per il progetto benefico di Nba Cares. Con Sullinger, pivot di ottime speranze, abbiamo scambiato qualche battuta. "E’ una grande fortuna essere qui. Giocare con campioni come questi è davvero una benedizione. Voglio essere utile in tutto quello che serve al nostro sistema. Non è importante fare qualcosa di specifico, ma tutto quello che mi chiede di fare l’allenatore", ha detto la matricola ex Ohio State, parlando della possibilità di giocare con assi del calibro di Kevin Garnett e Paul Pierce.
Le sorprese non sono finite perchè poco dopo è arrivato anche il coach della squadra campione nel 2008, ovvero Doc Rivers. Sorriso illuminante, tanta disponibilità e grande partecipazione per il 51enne allenatore, che spera di ripetere quanto accadde nel 2007, quando la stagione iniziata con il viaggio a Roma, si concluse con il titolo. Dopo aver giocato con i ragazzi, la truppa dei Celtics, guidata da Rivers, è salita sul pulmino ed è rientrata in albergo. C'è una partita con Milano da disputare e sarà gara vera.