Gara 6 delle Finals Nba va a Cleveland che in Ohio batte ancora Golden State 115-101 e costringe i Warriors campioni in carica alla bella in programma nella notte tra domenica e lunedì. Devastante prestazione di LeBron James che realizza 41 punti e insieme ad Irving (23) trascina i Cavs alla vittoria finale: nervoso Curry, autore comunque di 30 punti prima di uscire per falli e perdere la testa con tanto di lancio del paradenti.
Il ringhio di LeBron che stoppa Curry e trascina i Cavs a gara 7. La sesta della Finals Nba, in estrema sintesi, è tutta qui: a fermare i Warriors ci pensa il solito James, il primo dopo Shaquille O’Neal a firmare più di 40 punti in due partite consecutive delle finali per il titolo e il solo, probabilmente, a mandare fuori di testa l’asso di Golden State. Steph accusa una stoppata provocante di King LeBron, a 4:22 dalla sirena commette il sesto fallo e con un gesto di stizza lancia il paradenti verso il pubblico colpendo il figlio di uno dei proprietari di minoranza dei Cavs: immediata l’espulsione dell MVP della regular Season che, tuttavia, non dovrebbe essere a rischio squalifica per la bella a Oakland.
Se nel post partita il play di Akron minimizza il ringhio di James (“Non mi ha detto niente”) e prova a sdrammatizzare il brutto gesto alla Quicken Loans Arena, il nervosismo di Golden State è evidente fin dai primi minuti quando i Cavs prendono subito il largo chiudendo a +20 il primo quarto (31-11). Senza Bogut e Iguodala a mezzo servizio per problemi alla schiena, la difesa Warriors ne risente e il giro palla dei Cavs manda in tilt i campioni in carica che all’intervallo lung o sono sotto di 16 (59-43).
Tocca allora agli Splash Brothers provare a ricucire lo strappo: Thompson trova finalmente il canestro con regolarità, Curry mette un paio di bombe delle sue (nuovo record di triple nelle Finals, 28) e un’altra di un ottimo Barbosa riporta a -7 Golden State a 8’ dal termine. Gara riaperta se non fosse per LeBron James che da solo tiene in piedi Cleveland (20 punti su 23 dei Cavs a cavallo tra terzo e quarto quarto) segnando con regolarità (16/27 al tiro) e sfornando assist (11) per i compagni (Irv ing 23 punti, Thompson 15, Smith 14). Finisce, definitivamente, quando Curry perde la testa dopo il sesto fallo: alla sirena è 115-101, domenica notte la bella che Klay Thompson non vede l’ora di giocare, coach Steve Kerr guarda con fiducia e la Bay Area aspetta con ansia. Per festeggiare il titolo bis, LeBron permettendo.