Per il terzo anno di fila i Miami Heat centrano l'accesso alle Nba Finals. Un traguardo atteso ma non per questo scontato contro degli ostici Indiana Pacers, che hanno ceduto solo in gara 7. LeBron James, il leader degli Heat, sottolinea l'impatto di Wade e degli altri compagni: "Ho cercato di coinvolgere subito Wade. E’ entrato in ritmo, attaccando il canestro, disputando una grande partita. Alcuni compagni hanno faticato in questa serie, ma hanno tenuto il meglio per la partita più importante. Gara 7 è qualcosa che sogni da bambino, aver avuto l’opportunità di disputarne un’altra è fantastico". Adesso c'è la finale con San Antonio, che nel 2007 travolse 4-0 i Cavaliers di un giovane LBJ. "Essere in finale per il terzo anno di fila è speciale. Da domani inizierò a pensare a San Antonio. Rivincita per il 4-0 del 2007 con i Cavs? Non direi, sono 10, 20, 50 volte più forte di allora. Gli Spurs sono forti, ben allenati, con un sacco di hall of famer", ha aggiunto James.
Decisivo è stato l'impatto, finalmente importante, di Dwyane Wade: "Fisicamente mi sentivo meglio ma direi che è stata anche una combinazione di fattori: ho avuto più palloni, sono stato più aggressivo, e poi era gara 7, le prime 6 non contavano più nulla, si giocava una partita secca per andare in finale. E siamo scesi in campo con la giusta mentalità, siamo una squadra che eccelle in queste situazioni". Chiusura per coach Spoelstra: "Tanto di cappello a Indiana. La sua forza ci ha costretto a tirar fuori il meglio di noi stessi. Wade è stato semplicemente Wade. Ha la straordinaria capacità di farsi trovare pronto quando c’è veramente bisogno di lui, sapevo che avrebbe scovato il modo per avere un impatto su questa partita. Ogni volta che lo danno per morto, risponde alla grande".