Non c’è pace per Curry in questi playoff Nba. Il
La maledizione di playoff. Perché, come sottolineato da coach Steve Kerr, durante la regular season “Steph non si era mai fatto niente”. E invece Curry si ferma ancora in gara 4 contro Houston, scivolando sul parquet del Toyota Center e procurandosi una distorsione al ginocchio la cui gravità verrà definita dag li accertamenti in programma quest’oggi. Senza il play di Akron, che fino al momento dell’infortunio aveva impressionato in negativo (6 punti in 19’ con 1/7 da tre), gli Warriors tirano fuori il meglio di sé con un terzo quarto da 41 punti che sp ezza gli equilibri del ma tch e lancia il quintetto della California al 121-94 finale (3-1 Golden State nella serie). Sugli scudi Thompson (23 punti, 7/11 da tre), il miglior Iguodala della stagione (22 punti, 9/11 dal campo) e il solito Green (18 punti con 78 rimbalzi e 6 assist), mentre ai Rockets non bastano i 19 punti di Howard e i 18 di Harden.
Chi non ha problemi sono San Antonio e Cleveland. Gli Spurs battono 116-95 i Grizzlies al FedExForum chiudendo la pratica Memphis già a gara 4 ( Leonard 21, Parker 16), mentre Kyrie Irvi ng e Lebron James guidano i Cavs alle semifinali di Conference con 31 e 22 punt i a testa nel 100-98 a casa Pistons: decisivo l’errore da tre punti sulla sirena di Reggie Jackson che condanna Detroit all’uscita di scena.
Bene, infine, i Celtics che battono 104-95 Atlanta all’overtime pareggiando la serie 2-2. Protagonista assoluto Isaiah Thomas, autori di 28 punti e del canestro che regala il 92-92 a 15 secondi dalla fine dei tempi regolamentari, mentre pesa come un macigno la bomba sbagliata da Jeff Teague sulla sirena. Nei supplementari Paul Millsap, strepitoso con 45 punti a referto, non ne ha più, gli Hawks si bloccano e con dieci punti equamente divisi tra Amir Johnson e Isaiah Thomas e un canestro di Evan Turner i Celtics chiudono definitivamente i conti. Martedì in gara 5, ancora al TD Garden di Boston, si riparte dal 2-2.