Questa sera, alle 21.30 ora italiana, va in scena gara 1 della serie finale nella Western Conference tra Golden State Warriors e San Antonio Spurs, un confronto che tutti attendono e che mai si era verificato a livello di playoff NBA negli ultimi tre anni. Da una parte i californiani, imbattuti in post season (4-0 rifilato a Portland e a Utah), dall'altra i texani di Popovich e Ettore Messina, sulle ali dell'entusiasmo per il 4-2 agli Houston Rockets.
Di fronte le due migliori squadre, record alla mano, della stagione regolare: Golden State con 67 vittorie, San Antonio con 61 (nella passata stagione addirittura 73 per Golden State e 67 per San Antonio). Non solo, anche il miglior attacco per efficienza, quello dei Warriors (113 punti su 100 possessi), contro la miglior difesa, quella degli Spurs (100.9 punti concessi su 100 possessi, davanti ai 101.1 dei californiani). In regular season San Antonio ha vinto due confronti su tre: il primo nel debutto stagionale, coi Warriors inediti per l'inserimento di Kevin Durant, il secondo in una sfida segnata da tantissime assenze, da una parte e dall'altra. Lo scontro forse più indicativo, l'ultimo, lo hanno vinto i Warriors in Texas, 110-98 con 29 punti di Curry. Da segnalare che negli ultimi tre anni il bilancio dice 5 vittorie a testa per le due franchigie: gli Spurs sono quelli che hanno inflitto più sconfitte ai californiani in questo lasso di tempo.
Il pronostico sembra chiuso, con i Golden State Warriors che stanno viaggiando a mille, non hanno ancora perso in questa post season, sono tutti sani, hanno un Kevin Durant chirurgico nel motore da 23 punti di media e un Draymond Green dominante sui due lati del campo che tira col 51% da tre, senza dimenticarsi i vari Curry, Thompson e Iguodala. L'unica incognita riguarda l'assenza di coach Steve Kerr, ancora fuori per i gravi problemi alla schiena che lo stanno falcidiando: al suo posto il vice Mike Brown sta facendo un buon lavoro. Da notare che entrambi sono due "allievi" di coach Gregg Popovich avendo imparato l'arte dell'allenare proprio nella "fucina" di San Antonio.
Gli Spurs si presentano con grande fiducia per la vittoria nella serie con Houston dove hanno spento le bocche da fuoco dei Rockets di James Harden e coach Mike D'Antoni, ma l'assenza di Tony Parker e la caviglia in disordine di Kawhi Leonard non fanno troppo sperare, considerando anche che non sarà semplice per i vari Aldridge, Gasol e Ginobili inseguire per il campo i giovani e freschi avversari. In ogni caso l'attesa è finita, dopo tre anni è finalmente arrivato il momento dello scontro tra Warriors e Spurs: in palio la corona della Western Conference e il biglietto per le Finals NBA 2017.